Disconnessione in corso

Francesco Pannofino è il protagonista di Bluetooth al Teatro dello Cometa fino al 17 aprile. Una nuova commedia di Gianni Clementi, diretta da Claudio Boccaccini, che analizza la società odierna alle prese con la tecnologia.

Bluetooth è senza ombra di dubbio uno spettacolo che va metabolizzato e che solo un grande attore come Francesco Pannofino, la cui possente voce al cinema entra nel corpo di George Clooney, così come in quello di Antonio Banderas, poteva portare sul palcoscenico del Teatro della Cometa, vestendo i panni di un tecnologico Sancho Panza, giocando molto, questa volta, sulla sua robustezza fisica.

All’orecchio ha un auricolare bluetooth col quale può parlare con la moglie mentre aspetta invano il cugino, un perfetto Don Chisciotte, alto e magro (a suo dire) con cui intrattenere i passanti in una Roma sempre affollata e poco attenta. Sancho Panza è, infatti, un uomo costretto a fare la statua vivente mentre rivive momenti storici importanti che cerca di mettere in connessione tra loro.

Proprio questo però risulta problematico ai fini dell’efficacia dello spettacolo, perché scegliere un personaggio della letteratura europea e fargli fare un viaggio nel tempo nella Capitale, e toccare argomenti forti come l’assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, per accennare poi solamente quello che doveva essere il punto di forza dello spettacolo, ovvero l’incomunicabilità nell’era digitale? Forse perché Sancho Panza rappresenta la ragione o se vogliamo il senso comune popolare?

Un monologo indubbiamente ricercato, intelligente e recitato con passione, forse troppo ambizioso nel voler sottolineare la fugacità del tempo e lo smarrimento delle persone, che se un tempo si sentivano padrone del mondo acquistando un gettone per telefonare, ora sono completamente assorbite da un continuo flusso di messaggi, che distolgono l’attenzione da ciò che li circonda. L’impressione che si avverte nella prima mezz’ora è infatti quella di essere all’interno di un altro spettacolo che non arriva mai a toccare un punto preciso.

Sancho Panza resta così, con le sue smorfie, attento scrutatore della nostra società che non s’accorge minimamente di chi come lui cerca di racimolare qualche spiccio e si trova invece tra le mani un semplice bottone, smarrito in un contesto lontano dall’attuale. Del resto era una bella sfida per Gianni Clementi, raffinato autore del testo, contestualizzare di nuovo un personaggio così particolare che nasce dalla penna di Miguel de Cervantes e che ora canta anche le canzoni dello stesso Pannofino, raccolte in un cd acquistabile nel foyer del teatro, dove lo spettacolo resterà in scena fino al 17 aprile, con i suoi spunti tremendamente veri, ma con i vari problemi di connessione precedentemente analizzati.

Lo spettacolo continua:
Teatro della Cometa

via del Teatro Marcello, 4 – Roma
fino a domenica 17 aprile
orari: da martedì a venerdì ore 21.00, giovedì 14 ore 17.00 e 21.00, sabato 16 aprile ore 17.00 e 21.00, domenica ore 17.00
(durata 1 h e 20 minuti intervallo escluso)

Società per attori presenta
Bluetooth
di Gianni Clementi
regia Claudio Boccaccini
con Francesco Pannofino