Celebrare la grande musica attraverso un grande musicista

La Sapienza festeggia la carriera di Bruno Canino, grande pianista classico e nello stesso tempo fine esecutore di musica contemporanea.

Bruno Canino è uno dei pianisti italiani più significativi della seconda metà del XX secolo; compositore, docente e clavicembalista oltre che pianista, Canino da oltre 60 anni calca le scene italiane e internazionali, collaborando con i grandi nomi della musica classica (Uto Ughi, Claudio Abbado, Severino Gazzelloni). Ciò che caratterizza la carriera del pianista classe 1935 e originario di Napoli è il suo repertorio, eclettico e articolato, che lo ha condotto a interpretare centinaia di concerti l’anno per quasi tutta la sua lunga durata.

L’Istituzione Universitaria dei Concerti festeggia 60 anni di collaborazioni con Bruno Canino, che per la centesima volta si esibisce sui palchi dell’istituzione; la Sapienza accoglie Canino con una sala pienissima, accorso per celebrare quello che è un ospite costante dei concerti universitari, nonché una sicurezza per l’eccezionale livello. Dicevamo della natura plurale e variegata dell’arte interpretativa di Canino: dalla musica barocca al romanticismo, da Mozart a Debussy, ma soprattutto la capacità di arrivare alla sperimentazione della musica concreta nonché al jazz. La completezza di Canino probabilmente non ha eguali nello scenario contemporaneo: la longeva carriera è perciò anche un’attestazione della sua destrezza a sondare generi ed epoche tanto distanti, dimostrando sempre una maestria straordinaria.

Questo è quanto è accaduto al concerto per i 60 anni con la IUC di sabato 30 marzo: accanto a uno splendido manifesto d’epoca che rievocava il primo concerto eseguito per lo IUC per la direzione di Abbado, dopo una prima sessione “classica” dedicata ai maestri del XVIII secolo (Haydn, Mozart e Clementi), Canino ha affrontato il repertorio contemporaneo: dall’esotismo di Gottschalk al piano blues di Copland, per approdare agli Etude Australe VIII di John Cage, esoterica composizione strutturata sulla corrispondenza tra note e corpi celesti. Le Children’s Songs di Chick Corea, brevissime pillole di “jazz per bambini”, sono il commiato di un evento importante, non solo per festeggiare un grande artista, ma anche per il viaggio che il programma è stato capace di intraprendere.

Lo spettacolo è andato in scena:
Aula Magna Università Sapienza di Roma
P.le Aldo Moro, 5 – Roma
sabato 30  marzo, ore 17.30

Istituzione Universitaria Concerti presenta
60 anni con la IUC
piano Bruno Canino
Sonata in mi maggiore di Franz Joseph Haydn
Sonata n. 9 in re maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart
Sonata in si bemolle maggiore di Muzio Clementi
Le Bananier, The Union di Louis Moreau Gottschalk
Four Piano Blues di Aaron Copland
Etude Australe di John Cage
Children’s Songs di Chick Corea