Bellezza non significa Felicità

teatro-filodrammatici-milanoAl Teatro Filodrammatici va in scena la dissacrante opera di Marius von Mayenburg, per la regia di Bruno Fornasari.

Troppo brutto per mostrare al mondo i frutti del proprio lavoro. Questo il destino beffardo che la vita ha riservato al signor Lette, brillante ingegnere, protagonista di Brutto, geniale pièce scritta da Marius von Mayenburg, in scena al Teatro Filodrammatici. Lette, interpretato magistralmente da Tommaso Amadio, scopre così una bruciante verità che aveva ignorato per tutta la vita: tutti, persino sua moglie Fanny (una bravissima Cinzia Spanò), hanno sempre pensato che il suo aspetto fosse di un’indicibile bruttezza.
L’unica soluzione possibile al problema è quella di sottoporsi a un doloroso intervento di completa ricostruzione del viso. I risultati dell’intervento sono sorprendenti: non solo l’aspetto di Lette risulta migliorato, ma l’uomo è diventato un vero e proprio adone, che le donne adoreranno a decine.
L’ascesa al successo per Lette è rapida e brillante: l’azienda per la quale lavora lo nomina testimonial ufficiale dei propri prodotti e le donne fanno letteralmente la fila per godere della sua compagnia.
Tutto intorno a lui è destinato a cambiare; il rapporto con la moglie, quello con i colleghi e, soprattutto, il rapporto con se stesso.
L’uomo, che fino ad allora non aveva mai badato al suo aspetto, si riscoprirà vanesio, superficiale e pieno di sé.
Ma il successo non è destinato a durare: il chirurgo che ha “scolpito” il nuovo viso di Lette gli propone di essere la testimonianza vivente della sua innovativa tecnica operatoria e, di lì a poco, inizia letteralmente a “vendere” la faccia del malcapitato ingegnere ad altri pazienti, disposti a pagare cifre altissime per raggiungere tanta perfezione.
La vita di Lette viene completamente capovolta: ormai divenuto solo uno tra i tanti ad avere quel viso meraviglioso, perde tutto. Il suo capo lo licenzia, sostituendolo con quello che prima era semplicemente il suo assistente – ora splendido e affascinante grazie alla famigerata operazione chirurgica – mentre sua moglie Fanny, irrimediabilmente attratta dal viso di Lette, posseduto ora da un numero sempre crescente di uomini, finisce col tradirlo proprio con l’assistente.
In una escalation emotiva mozzafiato, il povero Lette perderà tutti i suoi punti di riferimento, arrivando a desiderare di avere nuovamente la sua “vecchia” e brutta faccia, l’unico elemento in grado di restituirgli la dignità e il giusto “metro” per misurare il mondo e misurarsi con esso.
In uno splendido incastro di momenti comici, in grado di far ridere il pubblico a scena aperta, e parti di alta tensione drammatica, che rendono tristemente chiara la schiavitù della società nei confronti dell’esteriorità e della standardizzazione dei canoni estetici, i quattro bravissimi attori sulla scena scarna – che “sdoppiano” con grande abilità le loro interpretazioni, dando vita a ben otto differenti personaggi – regalano al pubblico una piéce memorabile, tragicomica e fortemente ironica che – tra sorrisi e ilarità – lascia intravedere l’amara realtà in cui viviamo, spesso fatta di superficialità, poca intelligenza e mediocre opportunismo.

Lo spettacolo continua:
Teatro Filodrammatici

via Filodrammatici, 1 – Milano
fino a domenica 30 novembre
orari: martedì, giovedì e sabato ore 21.00 – mercoledì e venerdì ore 19.30 – domenica ore 16.00

Brutto
di Marius von Mayenburg
traduzione Umberto Gandini
regia Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio, Mirko Ciotta, Michele Radice, Cinzia Spanò
scene e costumi Erika Carretta
produzione Teatro Filodrammatici