Sogni d’infanzia


Un romanzo di formazione contemporaneo costruito con la leggerezza e l’immaginazione di un ricordo d’ infanzia. Alla ricerca del perduto fanciullino.

La necessità di portare sulla scena i bambini non come marionette di irrealizzati sogni genitoriali, ma come soggetti liberi in grado di instaurare una reciprocità con il mondo adulto, è lo scopo della drammaturgia, dell’interpretazione e della regia di Buone vacanze. Uno spettacolo in cui i tre momenti collaborano, arricchendo la messa in scena dell’esperienza personale di ciascuno. Sul palco Maurizio Zacchigna interprete del piccolo Carlo la cui storia è segnata da un forte amore materno. Un rapporto intensificato dall’assenza di un padre e dall’eccentricità di una «mamma-lupo» che ben salda sulla sua bicicletta porta con sé, dentro una bella borsa di pelle, il piccolo Carlo. Questa borsa che lo protegge, restituisce un tenero senso della vita, una fanciullezza fuori dagli schemi, tuttavia felice. L’uscita dall’infanzia si realizza attraverso il progressivo allentarsi di tale rapporto simbiotico, ma l’adolescenza di Carlo termina prima di cominciare. Causa di questa irrealizzazione è un ragazzo, anche lui con una borsa che nasconde qualcosa di oscuro e un muro che presto si macchierà di sangue. Un errore che dovrà essere pagato, ma che porterà con sé oltre al rimpianto e alla paura la voglia di riscatto. Ora Carlo non è più un bambino, ma un lavoratore adulto che conserva, però, gli occhi sensibili di quando aveva sette anni. Non vuole avere figli, perché il mondo gli sembra troppo complicato e difficile da domare, ma quel sentimento paterno a lui estraneo lo riconoscerà negli occhi di un bambino silenzioso e apparentemente solo al quale si legherà per quello stesso amore a lui negato.
Buone vacanze è un romanzo di formazione contemporaneo in cui nulla può essere costruito in soluzioni preconfezionate. Il protagonista edifica da sé il proprio avvenire e sopratutto fa i conti con la propria personalità unica e inimitabile. La messa in scena è costruita con leggerezza e con una visionarietà che ricorda le distorsioni del cinema espressionista intese a mostrare la psicologia dei personaggi. L’intento registico è quello di alleggerire il racconto senza dover spiegare tutto in scena, ma evocando per lasciare al pubblico la possibilità di leggere tra le righe e diventare autore di ciò che si sta guardando. Come la narrazione così l’interpretazione risulta leggera e immaginifica, e tutti gli elementi dell’allestimento scenico contribuiscono a creare quel mondo onirico che, chi non ha dimenticato il bambino dentro di sé, è in grado di ricreare.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Belli
Piazza Sant’Apollonia, 11/a – Roma
fino a domenica 4 marzo
orari: da martedì a sabato ore 21.30, domenica ore 17.30 (lunedì riposo)

La Contrada – Teatro Stabile di Trieste presenta
Buone Vacanze. Trilogia con muro, borsa e bambino
di Carlo Tolazzi
allestimento e regia Marcela Serli
con Maurizio Zacchigna
musiche Edy Meola