Spoleto 52 – Festival dei Due Mondi, da venerdì 26 giugno a domenica 12 luglio 2009. Torna la nuova edizione del Festival dei Due Mondi a Spoleto e promette scintille.

Mix prestigioso tra ribalta internazionale e officina per giovani talenti, la città di Spoleto si conferma anche quest’anno un crogiuolo di iniziative. Per due settimane le stradine medievali si coloreranno con i protagonisti del mondo della danza, del teatro, della videoarte e della musica – classica e contemporanea. Un Festival forse unico nel panorama italiano che coniuga la rappresentazione scenica con un diverso modo di fruire degli spazi cittadini, ma anche possibilità di incontro, laboratorio, momento di scambio.

Come sempre le iniziative sono tantissime e non è possibile scriverne in un articolo, a meno di scadere nell’elencazione pedissequa da orario ferroviario. Vogliamo quindi segnalare solamente alcune delle iniziative, sapendo bene di averne tralasciate molte di altrettanto valore.

Per chi ami la danza classica, l’appuntamento imperdibile è con Alexei Ratmansky, Christopher Wheeldon e Wayne McGregor. Spoleto 52 presenterà al Teatro Romano, il 3 e 4 luglio, Choreographing Today. In un appuntamento unico saranno messi in scena tre balletti firmati dai tre coreografi di fama internazionale. Per quanto riguarda invece la danza contemporanea, torna Pina Bausch, nel doppio ruolo di regista e coreografa, con una prima italiana, Bamboo Blues, che andrà in scena al Teatro Nuovo dal 4 al 6 luglio.

Il Festival non è però solo un appuntamento con la cosiddetta cultura alta ma anche laboratorio di esperimenti sui generis, come dimostra la proposta di Elio, che sarà protagonista di Figaro il Barbiere, libero racconto di Roberto Fabbriciani su musiche tratte da Il barbiere di Siviglia di Rossini.

Decisamente di senso opposto il De Profundis di Paolo Bonacelli, al San Nicolò l’11 e il 12 luglio. Bonacelli è un attore straordinario, protagonista di quel Matrimonio di Gambrowitch – per la regia di Mario Missiroli – che portò un’autentica ventata di innovazione e sana trasgressione nel panorama teatrale italiano.

Al Teatro Caio Melisso, invece, il 27 giugno e dal 2 al 5 luglio, un’altra prediletta da Missiroli, Adriana Asti, qui protagonista di Giorni Felici di Samuel Beckett per la regia di Robert Wilson.

E Wilson reciterà anche, nello stesso teatro, L’ultimo nastro di Krapp, il 28 e il 29 giugno – un’occasione per scoprire il talento attorale del regista newyorkese.

Confermando la sua vocazione di laboratorio, Spoleto presenterà Un altro gabbiano, libera interpretazione e regia di Luca Ronconi – “frammenti di inautenticità” in scena al San Simone dal 27 al 29 giugno. Prosegue, quindi, la collaborazione iniziata l’anno scorso con Ronconi e il Centro Teatrale di Santacristina per presentare, in occasione del Festival, i risultati – non definitivi – del lavoro svolto dal regista con un gruppo di attori su brani di un’opera o un autore, in questo caso Il gabbiano di Cechov.

E nel medesimo solco, ecco il Progetto Accademia, che sarà ospitato al Teatrino delle 6 per tutta la durata della manifestazione. Una serie di proposte e incontri con gli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, che rappresenteranno il saggio finale degli allievi del III° anno, oltre a monologhi e microdrammi scelti e realizzati dai giovani attori. Tra gli incontri, da segnalare quelli con Luigi Lo Cascio e Massimo Popolizio, oltre a un interessante omaggio a Pinter.

Dalla cultura “alta” a quella “bassa”, ecco arrivare al Palazzo Collicola, dal 27 giugno, Andrea de Carvalho con il suo Circus Errans. Un carosello di acrobati, cavallerizzi, fachiri, pagliacci e freak, che si esibiranno per la meraviglia del pubblico nell’arena impolverata, da sempre simbolo grottesco legato all’assurdità della vita – come sapeva bene Strehler, che utilizzò metaforicamente il circo-mondo nel lontano 1972 per rappresentare il suo Re Lear.

Tanti spunti, proposte e momenti per riscoprire la dimensione più autentica del fare e del fruire il teatro, tra le strade di una cittadina medievale capace ancora di aprisi al mondo.