Nella città, l’inferno

teatrobrancaccio-romaGiampiero Ingrassia inaugura la nuova stagione del Brancaccio con Cabaret. Il nuovo allestimento di Marconi ha come protagonista Giulia Ottonello, nel ruolo che fu di Liza Minnelli. In scena fino al 18 ottobre.

Squadra che vince non si cambia, e così dopo il grande successo di critica e di pubblico ottenuto con due stagioni di Frankenstein Junior, la Compagnia della Rancia schiera il cast principale del precedente musical nel nuovo allestimento di Cabaret, che ha avuto un’anteprima al Festival di Todi.
Si apre così la nuova stagione del Teatro Brancaccio con Giampiero Ingrassia, Maestro di Cerimonie, diretto ancora una volta da Saverio Marconi, alla sua terza edizione, che si distacca molto dal film del 1972 e dalla sua prima versione teatrale.
L’attore romano appare subito in grandissima forma, calcando il palcoscenico in smoking rigorosamente nero e con quel trucco bianco sul viso che ne evidenzia le smorfie e che spesso ricorda suo padre Ciccio; presentando le ballerine del Kit Kat Club, fa entrare subito lo spettatore in quel luogo di perdizione dove lo scrittore Cliff Bradshaw (Mauro Simone), conosce Sally Bowles. Questo ruolo, che nella pellicola omonima consacrò Liza Minnelli a vera icona del film musicale, facendole vincere anche l’Oscar, è affidato al talento di Giulia Ottonello; niente caschetto nero e occhi truccatissimi, ma tutta la semplicità dell’attrice dalle grandi doti vocali e dalla lunga chioma rossiccia, che dopo la vittoria della seconda edizione del talent show Amici, ha trovato nel musical il suo habitat naturale.
Altea Russo è un’altra straordinaria protagonista di Cabaret, l’attrice dalle origini partenopee che è destinata sempre a invecchiare sulla scena, come la Frau Blucher di FJ o l’attempata Ofelia Zerbini nella Convention di Fabrizio Angelini, è qui Fräulein Schneider, l’affittacamere che si innamora di Herr Schultz, il fruttivendolo ebreo impersonato da Michele Renzullo, autore anche della traduzione e soprattutto simbolo della Compagnia, essendone uno dei fondatori. Il loro rapporto amoroso è toccante e fino alla fine, nonostante il tema delicato che pervade tutta la storia, riesce a strappare qualche risata grazie anche alla complicità di un’ananas.
Completa il cast Valentina Gullace, che dona al personaggio di Fräulein Kost tutta la sua sensualità, lei, sempre alle prese con un marinaio di turno, è una delle ballerine del trasgressivo Club, dove tutto sembra smarrirsi, la dignità come la paura, quella soprattutto imminente della furia hitleriana che sta per abbattersi sulla Germania.

Sono proprio gli attori il punto di forza di questo Cabaret, in scena fino al 18 ottobre al Brancaccio di Roma, prima di giungere, tra le varie città, a Milano, Pesaro e Messina. Lo spettacolo, il cui testo di Joe Masteroff, basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood, ha da un lato il fascino del proibito che si consuma a suon di musica e sesso e dall’altro la cupezza di una storia decadente.
L’intento di stupire lo spettatore con un finale secco, determinato che arriva in fretta, a mezz’ora dall’inizio del secondo atto, è voluto. Marconi anche con l’essenziale scelta scenografica, rappresentata da un drappo bianco che divide i due ambienti dove si svolge l’azione – il Club e la pensione – ha cercato di far maturare una profonda riflessione che spaventa anche l’uomo moderno, la cui maschera di se stesso lo accompagna dietro comportamenti ambigui, frutto di una realtà in declino.
Interessanti le coreografie di Gillian Bruce, che impreziosiscono lo spettacolo, a tratti lento nella narrazione.
Le musiche di John Kander e le liriche di Fred Ebb, rivivono qui attraverso un’attenta traduzione in cui Money e Life is a Cabaret hanno un sapore ancora più nostalgico, così come lo è il saluto degli artisti a fine spettacolo, diverso dal classico. Nessun ritornello da riascoltare, solo la scritta penzolante di quel Cabaret ormai finito e mai dimenticato.

Lo spettacolo continua:
Teatro Brancaccio

via Merulana, 244 – Roma
da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00
fino a domenica 18 ottobre
(durata 1 h e 30 minuti intervallo escluso)

Compagnia della Rancia presenta
Cabaret
regia Saverio Marconi
testo Joe Masteroff
basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood
con Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello, Mauro Simone, Altea Russo, Michele Renzullo, Valentina Gullace, Alessandro Di Giulio, Ilaria Suss, Nadia Scherani, Marta Belloni, Andrea Verzicco, Gianluca Pilla
scene Gabriele Moreschi, Saverio Marconi
costumi Carla Accoramboni
disegno luci Valerio Tiberi
disegno fonico Enrico Porcelli
coreografie Gillian Bruce
musiche John Kander
liriche Fred Ebb