Diverse catene

12 febbraio alla Tenuta dello Scompiglio, tra etimologia, affermazione e fuga.

Tutto matematico, tutto ragionato. Se una cosa abbiamo imparato, su, alla Tenuta, è che si dovrà pensare. Assemblaggi Provvisori è un cervello folgorante.
Nella fredda domenica di febbraio uno si aspetta di tutto, tranne che di camminare scalzo su di una distesa di sabbia. Cose che accadono, come naufragare in una notte d’inverno. E Camera #4 – Il Naufragio è l’installazione a opera di Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman, nelle profondità della Tenuta.
Quarta tappa di sei anni di strada, la stanza numero quattro è espressione massima della perdizione, e non soltanto per la scarnificazione degli elementi a confronto con le installazioni precendenti. Spazio quieto e precluso, vi si entra a turni, togliendosi o meno le scarpe. Nella più completa interruzione di tutto, teli tavoli quaderni, rena che entra dappertutto e il telo sospeso, lacerato di rosa e di azzurro. È il mondo, è ciò che siamo, una tela stinta da pennellare, sulla quale “il genere deve essere costantemente riaffermato”. E se il luogo è franco, con la sua sabbia prenatale e gli album di vecchie foto – embrioni, possibilità in divenire, piccole attese – la finestra resta aperta sul destino: sempre ci sarà imposto un genere, dal momento che è dell’umano il classificare, poiché è dalla classificazione che il possesso scaturisce. E ancora distante, ma già nitida, già ineluttabile, la mano che cuce taglia ustiona il lenzuolo. Inizia a far freddo, il rombo del mare si fa più minaccioso. Rivuoi le tue scarpe.
Dall’imposizione alla negazione. E se l’offesa e l’ingiuria sanno ferire con maestria, che dire della pura noncuranza? L’invito da una parte, dall’altra l’ignorato. A chi è toccato il destino più sgarbato?
Le Lesbiche non esistono è la risposta di Laura Landi e Giovanna Selis. Proiettato sul muro dello spazio performatico, il documentario infila i riflettori in borghi e salotti d’Italia, curioso di questa vita fluida, segreta e pullulante come certi stagni palustri. Facce che si susseguono, esperienze srotolate sulla nostra, Le Lesbiche non esistono è un grido di presenza, una lotta magmatica che ha luogo da sempre, al di sotto della nostra realtà “normale”. Una lotta che una semplice considerazione, tanto banale quanto necessaria, saprà spingere un poco più lontano: che le lesbiche esistono.
ACQUAFUOCOFUOCHISSIMO, ultimo uragano, inizia là dove si grida che il sessismo è questione femminile. Il progetto di e con Simone Evangelisti, Francesco Michele Laterza, Fabio Pagano e Sandro Pivotti è, come da costante alla Tenuta, un groviglio pensoso di simboli e immagini accavallate. Trasmutati in stereotipi machisti, quasi in commedie dell’arte di gusto statunitense, ognuno dei quattro trascina per la stanza i rispettivi fardelli sociali: il cowboy impassibile, il ghettaro, il salvatore di femmine; il ritratto del padre, prima imposto sulla faccia, quale elegante scudo, poi rotto insofferentemente sul capo; Mr. Eleganza, l’amante ideale che tutte dovrebbero volere, deposto a peso morto e composto come un pupazzo nella sua corte pedante. In un’opera che, come i modelli che denuncia, trasmette artificiosità continua, l’amaro tema giace sepolto sotto certe situazioni umoristiche, sotto certi contrasti di stereotipo che rammentano i canovacci del teatro popolare secentesco. Ciononostante, nulla rimane stabile. Prigionieri, è vero, ma di catene di pane. E il nemico infido – fa presto il luogo comune, velocemente come si passa da “acqua” a “fuochissimo” in un gioco d’infanti – lo si spezza con una lieve incoerenza: nulla abbatte la distopia quanto il più spontaneo accenno di disordine. Tale è la fragilità delle sovrastrutture umane. E mentre il bestiale metallaro si cimenta nella danza classica e l’impeccabile tedesco in completo sbraita tra i chitarristi, non rimane che una cosa da fare: sfilarsi tutti i costumi e le maschere.
Si chiude così, con l’ultima, folgorante immagine: t-shirt e pantaloni monocromo, seduti in tre a contemplare, birra alla mano, quello che non si è salvato, ormai caricato di tutte le catene. Fermo, sobbarcato di cappelli western, giacche mimetiche e fasce di bellezza, lui ha a malapena la forza di tamburellare il capo al ritmo dell’ennesimo, diligente brano di regime. Zitto e balla.
Qua alla Tenuta, la lotta continua.

Gli eventi hanno avuto luogo:
Tenuta dello Scompiglio

Vorno (Lucca)

inaugurazione sabato 28 gennaio, dalle ore 10.30 (visitabile fino al 25 giugno)
Camera #4 – Il Naufragio
Cecilia Bertoni e Claire Guerrier con Carl G. Beukman
allestimento e tecnica Paolo Morelli e Cipriano Menchini
con Alice Mollica, Daniele Ghilardi e Alfredo Dell’Immagine

sabato 11 e domenica 12 febbraio, ore 17.00
Le Lesbiche non esistono
regia di Laura Landi e Giovanna Selis
direzione fotografia di Laura Landi e Giovanna Selis
montaggio di Laura Landi e Giovanna Selis

ore 19.30
ACQUAFUOCOFUOCHISSIMO
ideazione di Francesco Michele Laterza
di e con Simone Evangelisti, Francesco Michele Laterza, Fabio Pagano e Sandro Pivotti