Canta che ti passa… la paura

teatro-goldoni-livornoAl Teatro Goldoni di Livorno un pomeriggio in musica per dire no a terrorismo e guerre etniche. Cantiamo in pace è un invito all’integrazione e al vivere civile per tutte le comunità e le confessioni religiose.

L’evento era già previsto nell’ambito della Festa della Toscana come messaggio per un mondo migliore, ma mai come in questo momento storico parrebbe idea più adatta. I terribili atti terroristici compiuti a Parigi, venerdì 13 novembre, confermano la necessità di una maggiore integrazione e amicizia tra i popoli di ogni colore, credo religioso e provenienza. La strage di 129 persone per mano di estremisti, compiuta nella capitale francese, mette in evidenza quanta strada ci sia ancora da fare per coronare il sogno di pace inscritto nei princìpi delle religioni monoteistiche e non. Così come negli articoli delle Costituzioni nazionali e, in particolare, in quella voluta dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo, nel 1786, alla quale è dedicata la Festa della Toscana, edizione 2015. Purtroppo il cammino dimostra di essere ancora tortuoso, nonostante la buona volontà di molti.

L’idea e la direzione artistica dello spettacolo, svoltosi a Livorno, sono del musicista Riccardo della Ragione, sulla scena in veste di presentatore: «La motivazione che mi ha spinto a ideare  nasce dalla consapevolezza del potere positivo che i cori esercitano in chi li ascolta. Nella mia carriera musicale, oltre a comporre colonne sonore e canzoni di vario genere, ho avuto la fortuna di dirigere più volte delle corali. La magia del coro risiede nel fatto che i coristi, prima di arrivare a cantare in armonia, devono sforzarsi nell’atto di accordarsi con tutti gli altri componenti. Questo percorso produce un risultato di crescita personale nell’accettazione e la condivisione dell’altro, che tradotte musicalmente trasmettono vibrazioni musicali di armonia allo spettatore e lo investono di una gioiosa esperienza».

Il pomeriggio musicale, nel maggiore teatro cittadino, ha visto sfilare dodici formazioni tra corali e artisti locali. Laici, ortodossi, buddhisti, cattolici, musulmani, ebrei, protestanti, evangelici hanno sottolineato la vocazione multietnica, e multi-religiosa, della città labronica. Porto da sempre avvezzo all’andirivieni di persone di tutte le nazionalità. Ogni gruppo ha portato il proprio messaggio di pace, sia musicale sia con la scelta di una frase evocativa, letta sul palco da una figura femminile, vestita di bianco.

Itai doshin, diversi corpi, stessa mente, sosterrebbero i seguaci buddhisti della Soka Gakkai, presenti alla manifestazione, che può essere tradotto come: diverse le persone ma con un unico scopo. Ovvero, la pace è il grande ideale che qui riunisce tutti e al quale la maggioranza degli uomini auspica. Se c’è pace, intesa non solo come mancanza di guerra ma come un insieme positivo di tolleranza, rispetto e felicità per ogni singolo essere umano, allora davvero si può raggiungere l’armonia e uno stato vitale dove è possibile realizzare qualsiasi desiderio. C’è bisogno di positività e speranza in questo momento, di una maggiore forza d’animo che possa far scaturire quel coraggio che scaccia la paura.

«Il bando Città in coro della Fondazione Livorno», continua l’organizzatore: «mi ha fatto capire che era giunto il momento di realizzare un progetto di largo respiro per condividere appieno l’identità multi-religiosa che la nostra città offre, restituendola alla cittadinanza tramite la positività che trasmette la musica». Il brano finale, a chiusura di spettacolo, ha riunito tutti gli artisti presenti in un unico, gigantesco coro. Riccardo della Ragione lo ha diretto, mentre eseguiva il pezzo Un giorno noi – da lui composto per l’occasione. I cori e gli artisti sul palco, con il loro desiderio di trovare la giusta armonia da trasmettere al pubblico, hanno mostrato il percorso che si può intraprendere per raggiungere l’obiettivo, ossia l’accettazione dell’altro. Un’azione corale del genere umano, necessaria per intonare la più grande melodia di pace.

Il ricavato dei biglietti verrà devoluto all’Associazione Cure Palliative di Livorno

Lo spettacolo è andato in scena all’interno della Festa della Toscana: Le riforme di Pietro Leopoldo e la Toscana Moderna
Teatro Goldoni

via Carlo Goldoni, 83 – Livorno
domenica 22 novembre 2015, ore 17.00

Cantiamo in pace
ideazione e direzione artistica Riccardo della Ragione
partecipanti Jubilation Gospel Choir, Chorus, Coro della Toscana, Piero Nissim, MusicTime, Diapason, Africa Drums, La Grolla, SpringTime, San Paisio, Coro del Sole, The Joyful Gospel Ensemble
organizzazione Associazione Chorus Accademia Musicale e Riki Music
con il sostegno della Fondazione Livorno e Teatro Goldoni