La bellezza dell’essere gitani

terme-di-caracalla-romaOuverture della stagione estiva del Teatro dell’Opera affidata a Carmen secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio, anche quest’anno in scena alle Terme di Caracalla.

Quello delle Terme di Caracalla è uno scenario letteralmente unico al mondo, forse il più straordinario che Roma possa offrire. In esso, nel corso di questa stagione estiva, sarà possibile ammirare The Tokyo Ballet (il 27 e 28 giugno), Il lago dei cigni dell’orchestra e del coro del Teatro dell’Opera di Roma (dal 3 al 15 luglio), La Bohème nel nuovo allestimento con Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia (dal 14 luglio al 9 agosto), la nuova messa in scena de Il barbiere di Siviglia da parte del Teatro dell’Opera (dal 23 luglio all’8 agosto) e, infine, Roberto Bolle and Friends in data unica il 25 luglio.

Un contesto impressionante e motivo di orgoglio per l’Orchestra di Piazza Vittorio, una tra le più interessanti realtà del panorama musicale europeo, ma anche un riconoscimento di qualità che sarebbe riduttivo – a parere di chi scrive – motivare facendo semplicemente riferimento alle originarie intenzioni socio-interculturali dell’ensemble nato nel popolare quartiere dell’Esquilino, il cui nome è ormai un vero e proprio brand capace di toccare, dopo il debutto italiano al Romaeuropa Festival del 2002, scenari internazionali e vantare oggi collaborazioni di livello assoluto.
Come nel caso di questa Carmen, prodotta da Les Nuits de Fourvière/Département du Rhône in collaborazione con l’Opéra Théâtre de Saint-Étienne, un’opera tanto famosa, quanto popolare, stravolta nella messa in scena e portata a nuova vita attraverso una convincente attualizzazione.

Un risultato, va detto, ottenuto con grande naturalezza attraverso soluzioni sceniche semplici ed efficaci perché capaci di dare il giusto risalto alla globalità dell’allestimento, nonché raggiunto grazie all’opportuno contrappunto simbolico e visivo instauratosi tra coro e interpreti in primo piano, mentre auspicabile sarebbe stato un maggiore protagonismo panoramico dell’orchestra – in gran parte nascosta dall’impalcatura al centro della scena.

Se la sempre deliziosa Cristina Zavalloni è una Carmen alla spontanea ricerca della felicità, splendente per colori e vitalità musicale, delicata e passionale, sensuale e innocente, il giovanissimo Sanjay Khan interpreta un Don José lucido, spietato e quasi orgoglioso per movenze e carattere nel macchiare di sangue la fine di un rapporto vissuto come tradimento personale. Accanto ai due, mentre tutto intorno si sviluppa la danza di ballerini dai vivaci colori e dai ritmi gitani, Elsa Birgé sfoggia un timbro di voce dolce e una prossemica delicatissima per una Micaela paziente e mai doma nell’attendere che il destino si compia.

«Tristemente contemporanea […] tragedia che quotidianamente si ripete nel mondo [perché, ndr] sono sempre gli uomini ad ammazzare le donne», la storia della sigaraia Carmen, del sergente Don José, della contadina Micaela e del torero Escamillo, della passione che li anima e del tragico epilogo che li abbatte, nonostante il sostanziale rispetto dei personaggi, dei costumi e dell’ambientazione, diventa un’esperienza di assoluta contemporaneità, una vicenda di ordinaria violenza e di banale malvagità – ovviamente subìta da donne affrancatesi dal giudizio altrui per affermare la propria libertà e, altrettanto ovviamente, perpetutata da maschi incapaci di vedere in quella scelta di autonomia null’altro se non l’affronto personale.

Ecco che l’incontro tra l’opéra-comique di Bizet, i caratteristici arrangiamenti di Leandro Piccioni e la regia di Mario Tronco risulta idilliaco, un autentico sposalizio perpetutato nel nome della loro comune radice popolare rappresentata – per esempio – dalla sontuosa traduzione del libretto nella lingua madre di ogni singolo interprete (francese, spagnolo, hindi, arabo).

Una soluzione già sperimentata con straordinari risultati già ne Il flauto magico e che contribuisce a dare l’ennesima prova dell’intimo valore estetico e dell’unicità stilistica dell’Orchestra di Piazza Vittorio.

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Lo spettacolo è andato in scena:
Terme di Caracalla Stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma
viale delle Terme di Caracalla, Roma
martedì 24 Giugno alle ore 21.00

Isabella Cocuzza e Arturo Paglia presentano
CARMEN secondo L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO
di Georges Bizet
Orchestra di Piazza Vittorio
Coro Lirico di Saint Étienne Loire – Direttore del coro Laurent Touche
Orchestra Giovanile del Teatro dell’Opera di Roma
Pianista e direttore Leandro Piccioni
Regia Mario Tronco
Elaborazioni e arrangiamenti Leandro Piccioni e Mario Tronco
Coreografia Giorgio Rossi
Scenografia Lino Fiorito
Adattamento libretto, Coro e Transizioni Serge Valletti
Disegno luci e Direzione Tecnica Daniele Davino
Assistente alla regia Daniele Spanò
Costumi Katia Marcanio
Sviluppo e accompagnamento progetto Giacomo Scalisi
Direttore di produzione Francesca Daccico
Scene e costumi realizzati dall’atelier de l’Opéra Théâtre de Saint-Étienne
produzione Les Nuits de Fourvière/Dèpartement du Rhône
coproduzione con l’Opéra Théâtre de Saint-Étienne
produzione esecutiva Paco Cinematografica
in collaborazione con Vagabundos S.r.l.

Personaggi e interpreti
Carmen – Cristina Zavalloni
Don Jose, harmonium, castagnette – Sanjay Khan
Micaela – Elsa Birgé
Escamillo – Houcine Ataa
Zuniga – Carlos Paz Duque
Le Dancaïre, tromba – Omar Lopez Valle
Contrabbandiere, percussioni – Ernesto Lopez Maturell
Remendado, djembé, dumdum – El Hadij Yeri Samb

Orchestra di Piazza Vittorio
Basso, contrabbasso, electronics – Pino Pecorelli
Percussioni – Raul Scebba
Oud – Ziad Trabelsi
Cymbalum, soldato – Marian Serban
Chitarre – Emanuele Bultrini
Violino e soldato – Ion Stanescu
Trombone, accordéon, sintetizzatore – Simon Sieger
Clarinetto, soldato – Paolo Rocca

Prime parti:
Flauto – Elisa Boschi
Violino – Luca Bagagli
Violino – Andrea Cortesi
Viola – Gaia Orsoni
Violoncello – Zsuzsanna Krasznai

Dhoad:
Tablas – Amrat Hussain
Voce e percussioni – Jhori Mahendra Kumar, Sarwar

Romafest:
Ovidiu Totti, Vizi Dezso, Adam Josef, Biga Imre

Danzatrici:
Ivana Caffaratti, Manuela Rapi, Fabiana Lastrucci, Cecilia Susani