L’amore è un uccello ribelle

La zingara più seducente e celebre della storia della lirica arriva in scena al Teatro Don Bosco

Dopo la definitiva rottura con Wagner, ovvero all’indomani dell’uscita del Parsifal, Friedrich Nietzsche dichiarò la sua stima e il suo apprezzamento per l’opera che incarnava in pieno lo spirito della sua filosofia. Espressione di vitalismo dionisiaco, superamento dell’obsoleto moralismo cristiano, manifestazione di energia mediterranea: tutto questo era per il filosofo tedesco la Carmen di Georges Bizet. Eseguita per la prima volta nel 1875, tratta da un’opera di Prosper Mérimée, la Carmen è tutt’oggi una delle opere più celebri e universalmente conosciute; attraverso la sua disarmante modernità post-romantica, il personaggio della Carmen annunciò una figura tipica dell’immaginario novecentesco, specialmente cinematografico, ovvero la femme fatale, la dark lady del genere noir capace di sedurre gli uomini per sfruttarli e pilotarli come burattini. Probabilmente però, la prova dell’importanza della Carmen nella storia della nostra cultura sta nel numero di arie e motivi che sono ben noti non solo al pubblico, ma anche tra le persone qualsiasi che magari non sono mai andate all’opera: melodie cantate persino allo stadio, o negli spot pubblicitari.
Assistere alla Carmen resta perciò ancora oggi una grande esperienza, ed è la possibilità che ci concede il Teatro Don Bosco in questo mese; abbiamo già lodato l’attività di questo piccolo teatro di periferia, che propone una programmazione cinematografica alternata però a spettacoli di opera lirica che rappresentano un’autentica “cattedrale nel deserto”, gemma rara per chiunque ha passione per la buona musica, ma non può o non vuole permettersi il Teatro dell’Opera.
La compagnia Alfa Musicorum Convivium, con un’orchestra e una squadra di attori/cantanti composta da grandi professionisti, porta in scena una Carmen efficace e diretta, incantevole e potente, com’era nelle intenzioni dei suoi autori. Per questo Nietzsche vedeva nella Carmen la “vita”, ma soprattutto il “corpo”: una musica che parla al corpo, che lo spinge e lo costringe a muoversi, con ritmiche avvolgenti e melodie trascinanti. Il corpo è il protagonista assoluto perciò: quello del pubblico che si sente catturato, ma a livello di contenuto quello di Carmen, la zingara interpretata nello spettacolo dalla bravissima Rita Sorbello, affiancata da un ottimo Don Josè (Matteo Sartini). Un’occasione più unica che rara per riscoprire la musica lirica, in uno spettacolo di ottima qualità e valore che non demerita affatto dinanzi ai grandi teatri più celebri, a un prezzo popolare accessibile a tutti.

Lo spettacolo continua:
Teatro Don Bosco
via Publio Valerio, 63 – Roma
fino a sabato 24 marzo, ore 21.00

Alfa Musicorum Convivum presenta
Carmen
di Georges Bizet
regia Antonio Nobili
con Rita corbello, Matteo Sartini, Fausta Ciceroni, Alessio Magnaguagno, Adriano Gentili, Daniele Antonelli, Silvio Riccardi, Salvatore Calandra, Barbara Azzarà, Donatella de Caro