Confessioni di un milanese imbruttito

Solo il 31 gennaio e il 1° febbraio, Germano Lanzoni (aka Il Milanese imbruttito) ha portato in scena al Teatro Sala Fontana Ci aggiorniamo! Dipendenze croniche di massa, una stand up comedy esilarante, intelligente e, a tratti, anche molto poetica.

«Una vita a studiare teatro e poi basta dire Figa! che il teatro esplode». Così esordisce Germano Lanzoni, bravissimo attore di teatro che ha raggiunto un successo enorme prima col personaggio del leghista nei video del collettivo Il Terzo Segreto di Satira e poi diventando il volto ufficiale del progetto che impazza sui social, Il Milanese Imbruttito. Chiunque ormai lo riconosce per i suoi Taaaac, per i vari mantra del M.I. che sono diventati popolari anche tra chi non è di Milano, non “condivide” questa filosofia, ma non può che apprezzarla e divertirsi, proprio perché, da grande attore qual è, Lanzoni ha saputo costruire un personaggio che funziona, che rimane impresso e a cui ci affeziona a prescindere.

In questo spettacolo, scritto insieme a Walter Leonardi (che è anche il regista) veniamo a scoprire com’è nato questo personaggio, la cui ispirazione si deve in gran parte al padre di Germano: un milanese doc che amava ballare il bee-bop e da questa passione deriva infatti l’atteggiamento molleggiato e sempre pronto a partire del Milanese Imbruttito. Attraverso questo personaggio Lanzoni ci porta a riconoscere le tante dipendenze croniche di massa da cui tutti siamo affetti: l’ansia da connessione continua, la smania di raccontare bugie per sembrare interessanti, la fissa dei social, le continue corse contro il tempo per fare mille cose contemporaneamente. E il testo è così ben scritto e ben interpretato che anche quando vengono a galla i difetti più patologici nei quali il pubblico si riconosce, non si può far a meno di riderne.

Ma l’aspetto affascinante è che abbiamo modo di conoscere anche il vero Germano che si nasconde dietro il personaggio: scopriamo che in realtà guida una Panda del ’99 e non un SUV, che vive fuori Milano e che in fondo non ha il cuore del milanese che pensa solo a “figa e fatturato” ma è un milanese poetico, che ricorda la Milano generosa e città aperta di un tempo, quella dei milanesi che sapevano fare squadra nei momenti del bisogno e gioivano dei successi degli altri. Proprio come oggi, eh?
In questi momenti, il ritmo incalzante della stand up comedy prende delle pause e assume i toni del teatro canzone, anche grazie all’abilità del maestro Orazio Attanasio con cui Lanzoni ha scritto i bellissimi pezzi originali cantati durante lo spettacolo e che rieccheggiano grandi autori milanesi come Walter Valdi, Fo, Gaber, Jannacci, Paolo Rossi.

Il pubblico viene accompagnato per quadri che alternano momenti di totale ilarità e di dialogo a due con l’attore – bravissimo a improvvisare, ad ascoltare il pubblico e a renderlo partecipe della sua performance, senza mai essere inopportuno o aggressivo come altri comici – a momenti d’incantata poesia. Tanto che, dopo oltre un’ora e mezza di spettacolo il pubblico pretende il bis: gli spettatori non vogliono andare, vogliono ancora ridere delle proprie psicosi grazie all’ironia geniale di Germano e vogliono ancora sognare di una Milano bella che, forse, rimane nascosta in qualche angolo riservato perché, come dice Maurizio Cucchi in un meraviglioso libro dedicato alla città della Madonnina, «Milano è una città che ti lascia passeggiare in pace, senza obbligarti a continui omaggi alle sue bellezze. Non le esibisce, ma ti invita a trovarle con i tuoi mezzi per tua iniziativa…». La stessa esperienza che proverete con questo bellissimo spettacolo di Lanzoni e Leonardi.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro Sala Fontana

Via Gian Antonio Boltraffio 21 – Milano

Ci aggiorniamo! Dipendenze croniche di massa
di Germano Lanzoni e Walter Leonardi
con Germano Lanzoni
chitarra Orazio Attanasio
musiche originali Orazio Attanasio e Germano Lanzoni
regia di Walter Leonardi
Produzione Buster
Outfit Belsire