Femminile singolare

Il Festival Teatro a Corte 2011 si chiude con una splendida carrellata di volti femminili, interpretati dall’eclettica e spumeggiante Lucia Poli – sul palco apprestato a Santena, nel giardino della dimora di campagna dei Cavour.

Fine tessitore della scena politica internazionale 150 anni fa, lui – Camillo Benso – fine interprete delle molteplici protagoniste del Risorgimento italiano (e della Resistenza partigiana), lei – Lucia Poli – oggi. Un felice incontro nei giardini della villa di Santena tra la Storia con la S maiuscola (perché impersonata dagli uomini) e quella con la s minuscola (purtroppo ancora, a causa di una fallace ideologia che sembra edulcorare l’impegno politico e sociale femminile, ieri come oggi). Perché a Santena non c’è solamente la villa di  campagna della famiglia Benso, ma anche l’archivio cavouriano, ricco di documenti originali dai quali traspare l’immagine dell’uomo e non solo dello statista: latin lover ante litteram ma anche funzionario integerrimo – che si pone dei dubbi su mangiare o meno una trota demaniale – come si può scoprire ascoltando gli aneddoti raccontati dalle guide (puntuali quanto appassionate) o leggendo in rete le sue lettere, grazie a un’iniziativa davvero notevole dell’Associazione Amici della Fondazione Camillo Benso di Cavour (che sta lavorando all’informatizzazione e alla pubblicazione sul web dell’intero archivio – si veda www.camillocavour.com).

Quale luogo migliore poteva eleggere, quindi, il direttore Beppe Navello per la chiusura del Festival Teatro a Corte nel 150° dell’Unità d’Italia? E quale interprete – a parte Lucia Poli – poteva avere la versatilità e la capacità d’immedesimazione per interpretare Elisabeth Barrett – poetessa romantica e fervente patriota – e, poche battute dopo – con eguale candore e un pizzico di civetteria – ridicolizzarne l’immagine attraverso la voce ironica e tagliente della maggiore scrittrice di tutti i tempi – la sua connazionale, Virginia Wolf? O, ancora, dare corpo in maniera credibile alla straziante avventura umana di una monaca di clausura, Enrichetta Caracciolo, e delle sue consorelle – rinchiuse dalla tracotanza maschile tra le mura di un convento e lì abbandonate a languire e impazzire in nome di un dio crudele, lontano dall’animo e dai desideri di quelle donne-vittime? Nessuna meglio della Poli (l’indimenticabile strega di Gostanza da Libbiano – una tra le poche a essere sopravvissute all’Inquisizione) poteva entrare in quell’animo e rendere sia le speranze libertarie – personali di Enrichetta e di un’intera nazione – sia l’abisso di sofferenza della donna ed essere umano – termini che, stranamente, non sempre coincidono. E poi, ancora, Lucia Poli dà voce a quattro schizzi che sanno raccontare anche visivamente altrettanti momenti della Resistenza partigiana, vissuti e sofferti da donne: perché le donne hanno imbracciato il fucile e hanno avuto il coraggio di sparare ma anche quello di perdonare. E infine, attraverso il racconto di una prostituta che si trasforma in infermiera – e, nel nuovo ruolo, scopre e rivendica la propria dignità umana – fa emergere l’esperienza rivoluzionaria di Cristina Trivulzio Belgiojoso durante l’insurrezione romana del 1849, che costò l’esilio e la povertà alla nobile – come a molti patrioti; mentre, grazie agli appunti di Jessie White, è in grado di far rivivere di fronte ai nostri occhi l’Eroe dei Mondi e Giuseppe Mazzini, ma soprattutto una donna nella sua interezza che nemmeno per un istante è cieca di fronte alla sofferenza di migliaia di soldati, alla morte, alle carneficine, al sangue e al dolore che una guerra comporta, sempre e comunque.

Pendant finale il video Evelina s’è destata: fatta l’Italia, bisogna fare gl’italiani – chiosava qualcuno – e l’amaro in bocca resta, di fronte alla considerazione che, purtroppo, così è 150 anni dopo.

Lo spettacolo è andato in scena:
Festival Teatro a Corte
lunedì 25 luglio, ore 21.30
Villa Cavour – Santena (Torino)

Cittadine (teatro)
di Valeria Moretti e Lucia Poli
con Lucia Poli
musiche originali Andrea Farri
scene Ciro Natalizio Paduano
video Roberto De Amicis
produzione Neraonda
(prima nazionale)
in collaborazione con Esperienza Italia 150°