Il sapore del cielo

È una sera di pioggia qualunque tra i vicoli scivolosi di Napoli. Le persone si affrettano verso il tepore delle proprie case, camminando rasente i muri per non peggiorare la sorte delle vesti già di per sé zuppe, mentre alcuni, più savi, cercano riparo nel primo portone aperto. Una scena normalissima, forse persino poetica nella sua quotidianità, se non fosse che questa sera, in quel portone (che è poi l’ingresso al chiostro della Chiesa dei SS. Marcellino e Festo) si sono già asserrati tre artisti uniti da un fil rouge in chiave di basso e di violino.

I marmi policromi della perla barocca partenopea ospitano, in occasione dell’Autunno Musicale 2016 della Nuova Orchestra Scarlatti, le musiche di Mozart, Poulenc e Corea qui riunite in un contenitore per soli clarinetti chiamato Alessandro Carbonare Trio. Questo Clarinet Trio squarcia il silenzio di seta della navata centrale con tre corni di bassetto che si rincorrono sulle note dei Divertimenti (1783 ca.) del compositore austriaco vissuto due secoli fa e ancora indiscutibilmente contemporaneo nella sua semplice perfezione. Le pareti della chiesa affatto scevre di icone fanno rimbalzare ben volentieri gli allegri, gli adagi e i menuetti di Alessandro Carbonare, primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e di Perla Cormani e Luca Cipriano, due membri della Nuova Orchestra Scarlatti, smaterializzando per qualche minuto il pavimento sotto i piedi dei presenti, sospesi a mezz’aria per le orecchie.

Al divertissment di Mozart segue la malinconia frenetica di Francis Poulenc con la sua Sonata per due clarinetti qui triplicata ed eseguita fino allo svuotarsi dei polmoni. Dopo il presto ritmico accompagnato da due clarinetti secondari stranamente ostinati, segue un andante meditativo e un vif dialogico e scherzoso che rievoca quell’aria frizzante e carica di aspettative che permea l’interno dei tessuti gialli e rossi del circo. Come in bilico su un filo teso tra due estremi, i tre clarinetti saltano e sgusciano uno appresso all’altro con gioioso virtuosismo, dando modo ai musicisti di dare un primo assaggio della propria versatilità, la quale verrà poi comprovata nella Jazz Suite di Chick Corea arrangiata da Luca Cipriano. Qui, i tre strumenti (clarinetto, corno di bassetto e clarinetto basso) coprono quasi per intero l’estensione tonale, lanciando urla strazianti al ritmo di un bebop febbrile che avviluppa tutto come la polvere di un baretto sgangherato, dove è la respirazione circolare a dettare il tempo inesauribile in cui annegare i propri dispiaceri e, finalmente, rinfrancarsi l’anima.

Concluso l’exploit contemporaneo tutto dedicato al clarinettista partenopeo, fa poi ritorno con prepotenza Wolfgang, pronto a ribadire il proprio concetto di fiati. Il Divertimento in si bemolle maggiore n. 3 proposto da questo trio offre un’immagine di Mozart semplice e genuina come la bambola di pezza stretta fra le mani della bambina coi capelli a caschetto seduta in prima fila. L’appuntamento autunnale della Nuova Orchestra Scarlatti, infatti, è una magnifica occasione per il pubblico napoletano di scoprire, o riscoprire, quel «bene prezioso da portare ovunque» che è la grande musica, e quando l’incontro tra giganti del passato pare volgere al termine, ecco che si spalancano le pesanti porte di legno accanto all’acquasantiera e una folata di vento gelido porta con sé le note disperate di una Klezmer Suite carica di energia e speranza. I sospiri trascinanti della musica yiddish sono un invito a prendersi per mano e danzare, danzare fino allo sfinimento e poi ancora al suolo, in quello stato di pura estasi che precede la fine.

I tre stellari fiati non sembrano però accusare l’ora e mezza privilegiata e proseguono infervorati tra suoni rauchi e stridenti che sollevano gli spiriti come un turbine brioso e li spingono verso terse volte uraniche e sconfinate pianure balcaniche, dove si nasconde tutta una vita da respirare, tutto un mondo da scoprire, un mondo condensato in una chiesetta di Napoli, nella pioggia.

Il concerto è andato in scena all’interno dell’Autunno Musicale 2016 della Nuova Orchestra Scarlatti presso
Chiesa dei SS. Marcellino e Festo
largo S. Marcellino – Napoli
lunedì 7 novembre
ore 20.30

Alessandro Carbonare Trio presenta
Clarinet Trio
musiche di W.A. Mozart, F. Poulenc, C. Corea e altri
clarinetti Alessandro Carbonare, Perla Cormani e Luca Cipriano