Resistere e rilanciare

64410329 2261798673866079 1687446071678074880 NIl piccolo Festival nel borgo di Lari non si arrende. In attesa che si concretizzi il nuovo progetto città INvisibile, con – si spera – il relativo finanziamento europeo, Scenica Frammenti propone una manifestazione ridotta ma di qualità

Nell’ambito del Festival Collinarea assistiamo, presso il Teatro Comunale di Lari, allo spettacolo Bianca della Compagnia Civilleri/Lo Sicco. Nel raccolto ambiente oscurato la paura, se non il terrore, della donna è palpabile. Arroccata tra le proprie paure tenta di difendersi dal mondo circostante – incapace di qualsiasi movimento o azione. Dall’esterno – o forse di fronte a una proiezione di se stessa – arriva la forza che la obbligherà ad abbandonare, rumorosamente, le ataviche paure e certezze. Un percorso difficile e irto di pericoli che solo una presunta forma di razionalità riesce, temporaneamente, a interpretare, visualizzandolo in una geometria insieme perfetta e surreale. Musica e gesti si coniugano con gli umori e le paure della donna – ottimamente interpretata da Manuela Lo Sicco. Fantasmi la inseguono, ne infestano la vita ma, momentaneamente, riesce a contenerli aggrappandosi alle poche cose e pensieri peraltro minuziosamente riposti – nella mente.
Il ritorno alla cosiddetta normalità per certi versi anche gioiosa e liberatoria è peraltro abbastanza conformista, portandola a cercare le proprie sicurezze nell’uomo. Il nuovo rapporto, di coppia, con la figura femminile aggrappata all’altro da sé riapre lentamente le vecchie ferite che si manifesteranno sempre più insistentemente sino quasi ad annullarne la volontà di vivere. Unica soluzione, manifestatasi attraverso sferzanti lampi di luce, sottolineati, questi ultimi, da un’ottima colonna sonora, quella di identificarsi nell’uomo per cambiare la propria prospettiva di vita, rivestirne i panni per colpire colui che è la causa, almeno apparente nella sua fisicità, dei propri mali. La presa di posizione, prima tollerata e quasi condivisa quasi fosse un gioco, con il passare del tempo destabilizza il maschio, ne mina le certezze, sino a trasformarlo, a sua volta, vittima di questo capovolgimento. Gli interessi della donna, le sue aspirazioni, soffocano la figura maschile che – quasi ingabbiata – fatica a reagire. La svolta drammatica, la scelta tra salvarlo o distruggerlo, è il nuovo dilemma che tormente la donna. E l’ultima parte dello spettacolo si rivela la più pesante, laddove la rabbia regna sovrana sino alla consumazione del rapporto che, però, nella sua drammaticità, è allievato dalla comparsa della parola – sino a quel momento assente – di un bimbo e della madre. Una soluzione inaspettata o l’inizio di un nuovo confronto/scontro?
La risposta, forse, nel mondo che ci circonda, ove la violenza all’interno dei rapporti familiari è tristemente e drammaticamente notizia quotidiana. Il possesso, nelle sue varie forme, la fa ancora da padrone lasciando le donne sempre più sole (vista anche l’ultima notizia del rischio di chiusura di due centri antiviolenza in Umbria) di fronte a queste problematiche. Un tema affrontato, nello spettacolo, in tutta la sua drammaticità con i protagonisti sempre all’altezza delle situazioni.

Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito di Collinearea 2019:
Teatro Comunale
Lari (PI)
giovedì 1° agosto, ore 20.30

Civilleri / Lo Sicco hanno persentato:
Bianca
ideazione e regia Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco
con Filippo Farina, Manuela Lo Sicco e Simona Malato
drammaturgia musicale Gianni Gebbia e Giovanni Verga
scenografia Cesare Inzerillo
luci Cristian Zucaro
produzione Civilleri / Lo Sicco
supporto alla produzione UOT – Unità di Organizzazione Teatrale, in collaborazione con TMO – Teatro Mediterraneo Occupato

www.collinarea.it