Percorsi di unione matrimoniale in età contemporanea

Sul palcoscenico del Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno un’esilarante performance del duo Santomauro/Cespuglio.

Prima degli applausi finali del pubblico, Stefano Santomauro informa – ridendo – che lui e Alessia Cespuglio non sono una coppia anche nella vita, giusto a sottolineare che probabilmente lo spettacolo non sarebbe nato e non sarebbe andato in scena, considerando il comportamento suscettibile e intorpidito dalla routine della giovane coppia appena presentata. Gli spettatori orami in piedi e pronti per uscire continuano a ridacchiare, commentare e sberleffare i due personaggi – naturalmente ognuno per l’opposta categoria di genere – come non potrebbero fare diversamente i livornesi – un popolo vitale e ironico, maledettamente toscano, in tutti gli aspetti della vita. Livornesi anche i due attori che qui giocano in casa e non nascondono, seppur attenuata, la cadenza labronica nei dialoghi scenici, che hanno restituito all’esibizione energia e linguaggio più vicini e realistici; nonché ironia e comicità, al pubblico presente.

Ma cosa significa essere una coppia nella società contemporanea rispetto, per esempio, alla generazione dei nostri genitori? Il sipario si apre su Alessia e Stefano – nomi reali e di scena – seduti sul divano, entrambi con il cellulare in mano, a leggere gli ultimi post degli amici sui vari Social. I cellulari – le moderne armi di distrazione di massa – è ormai appurato che sono, sì, gli strumenti tecnologici che avvicinano le distanze; ma che altrettanto le minano, materialmente, fisicamente. E in effetti, vediamo lui e lei/la coppia – “ognuno un po’ perso per i fatti suoi” – come annunciò profeticamente, già decenni orsono, Vasco Rossi in un suo notissimo brano. Ci si parla, ma si è attratti da tutt’altro. Qui – nella partita coppia/cellulare – il risultato finisce 0-1. La responsabilità della non comunicazione non è, però, possibile imputarla solamente al device, al dispositivo, che di fondo sarebbe un mero oggetto inerte; bensì alla volontà, o meglio al desiderio, di essere rivolti l’uno verso l’altro per contrastare costantemente il senso di coppiaceità – assuefazione – alla vita quotidiana, matrimoniale e individuale, con i suoi problemi contingenti e la sua, a volte drammatica, frastornante routine. Se nelle generazioni precedenti il matrimonio assumeva un’obbligatorietà di resistenza alla noia, ai litigi, ai problemi e anche agli adulteri, e il divorzio era considerato un’offesa al concetto stesso di famiglia, quale legame sacro; in tempi più recenti la separazione è divenuta una delle tante possibilità che una coppia, pur avendo creduto di farcela, può mettere in pratica in caso di incompatibilità.

Lo spettacolo scorre leggero e vibrante: molte le risate, come una giornata estiva di fronte al mare livornese a scherzare accarezzati dal sole – di cui i livornesi sono ghiotti – in un dolce far niente. Divertenti i motivi musicali a sottolineare i momenti topici della performance, anche esperiti individualmente dai due attori. I monologhi finali, in particolare, portano alla luce i potenziali motivi all’assuefazione di coppia: cosa fu l’innamoramento, momento in cui entrambi avrebbero affrontato mostri e draghi volanti per salvare il proprio amato, e la normalizzazione della vita reale dopo il fatidico sì che, nella maggioranza dei casi, si trasforma in una paludosa routine pregna di incomprensioni e bugie bianche – quando non volontariamente osteggiata. Si evidenziano le illusorie aspettative che si ripongono nel partner, sull’onda della malattia da innamoramento, che vorremmo sempre disponibile a lottare per noi e per un amore never ending (senza fine) romantico. La natura umana è di per sé innata alla socialità, agli affetti e alla convivenza, ma nel rapporto tête-à-tête non è quasi mai all’altezza degli spazi dell’immaginazione, in quanto, ovviamente, meno complicati ma fitti di sogni appaganti e realizzati. Santomauro, al termine della rappresentazione, spiega che, insieme ad Alessia Cespuglio, ha studiato bene il fenomeno coppia con dati statistici relativi a matrimoni e divorzi e che se a un certo punto il rapporto si inceppa, ciò accade probabilmente quando realtà e aspettative si devono confrontare e il sogno si dissolve – anche a dispetto, spesso, dei tentativi per rimanere insieme.

Bravi gli interpreti e molto apprezzati dal pubblico, di nuovo insieme sulla scena proprio per questo spettacolo.

Lo spettacolo è andato in scena:
Nuovo Teatro delle Commedie
via Giuseppe Maria Terreni, 5 – Livorno
domenica 28 ottobre, ore 17.00

Coppiacei – Assuefatti dalla coppia
di e con Alessia Cespuglio e Stefano Santomauro
produzione Pilar Ternera /NTC