Corazón Corazón

Se un teatro piccolo piccolo fa grande il teatro

Lo spettacolo si ispira addirittura a una storia vera: un’attrice romana, la signora Morlupi (il nome è inventato), si è costruita alla Garbatella un teatro con le proprie mani e ne ha fatto la sua casa. Gli spettacoli della signora, in particolare quello dedicato al Cantico delle creature di San Francesco d’Assisi, brillano per audacia, ma non incontrano i favori del pubblico. Così prima la sala è rimasta deserta, poi se ne sono andati gli attori e alla fine la signora ha dovuto ipotecare anche gli estintori e il seghetto elettrico. Anche se non manca mai di ricordare agli inesistenti spettatori, con una precisione quasi maniacale, quali siano le norme e le dotazioni di sicurezza della sala. Di lei si è, di fatto, innamorata la Morte, un eccentrico ometto vestito da supereroe, al quale la signora concede addirittura il privilegio di interpretare la parte di un estintore. Un giorno la compagnia di burattinai Prezzottella-Protti affitta il teatro. La convivenza tra il teatrino dei burattini e il teatro della signora si rivela presto impossibile. A narrarci tutto questo è un personaggio in scena e fuori scena al tempo stesso. Raccontato così lo spettacolo è già strampalato e delizioso. Nella realtà lo è ancora di più. Fatto di nulla se non della bravura dei tre attori, anche come burattinai, Corazón Corazón è un vero inno al teatro. Tornati a casa andatevi a risentire la canzone che ispira il titolo, Corazón Corazón, nella indimenticabile interpretazione di Chavela Vargas.

Lo spettacolo è stato in scena
Teatro Verdi
via Pastrengo 16, Milano
20 e 21 marzo 2015
visto venerdì 20 marzo

Corazón Corazón
regia di Gyula Molnar
con Francesca Bettini, Gyula Molnar, Paolo Colombo
e quattro burattini del Teatrino Ciuff Ciuff
Compagnia Molnar-Bettini-Colombo
con il sostegno dell’Associazione La Terra Galleggiante di Pinerolo e del Teatro delle Briciole di Parma