L’autismo in scena: sembra vero se non vola lontano

All’Elfo di Milano una pièce su un ragazzo autistico: una storia piccola piccola, ma proprio per questo di grande efficacia.

Coincidenza o scelta? Fatto sta che, al Teatro Elfo Puccini di Milano, dopo Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte approda un altro spettacolo che ha per tema l’autismo. Una pièce piccola, con una storia banale.

Nessun cane ucciso. Nessuna partecipazione corale. E tutto funziona meglio. Perché l’autismo del protagonista di Dedalo e Icaro è molto più realistico: non è un genio un po’ strampalato ma alla fine in grado di cavarsela, come Christopher, che in realtà ha “solo” la Sindrome di Asperger e quindi non è del tutto chiuso in un mondo irraggiungibile.

Qui il ragazzo è davvero autistico: non parla, ha gesti distruttivi e autodistruttivi, non impara nulla, la sua massima conquista è allacciarsi le scarpe. Non è simpatico, non è facile da sopportare, non migliora. Anzi. E la sua famiglia si sgretola. Si sgretola per colpa sua e non per i motivi abbastanza improbabili dell’altro spettacolo. Non solo. Ma qui è evidente che non può essere mai lasciato solo, che la sua malattia diventa un alibi per tutti: per odiarsi, per non vivere, per non amare l’altro figlio, per non sentirsi falliti. Bravissimo il padre (Vincenzo Giordano), l’unico, insieme al ragazzo (Giacomo Ferraù, che è anche co-regista con Francesco Frongia), a non fare più parti. Bravissimo nella sua egoistica testardaggine, nella sua illusione di poter in qualche modo “sistemare” le cose.

E bravo Libero Stelluti, fratello “sgretolato” dalla malattia. Più macchiettistica Giulia Viana, ma fa davvero tante parti. E comunque l’insieme risulta realistico, amaro. Senza sconti. Da vedere.

Lo spettacolo è in scena
Teatro Elfo Puccini, Sala Fassbinder

Corso Buenos Aires 33 – Milano
fino al 3 febbraio 2019, ore 21,00 (domenica 16,30)
visto il 18 gennaio

Dedalo e Icaro
drammaturgia di Tindaro Granata
regia di Giacomo Ferraù e Francesco Frongia
assistente alla regia Pietro Mauri
con Giacomo Ferraù, Giulia Viana, Libero Stelluti, Vincenzo Giordano
scenografia Stefano Zullo
movimenti scenici Riccardo Olivier di Fattoria Vittadini
luci Giuliano Almerighi
Produzione Teatro dell’Elfo ed Eco di fondo
(durata: 1 ora e 15 minuti)