Primo movimento

Continua la manifestazione della Tenuta dello Scompiglio, dedicata al tema della morte – declinato in installazioni, performance, appuntamenti musicali, incontri e workshop.

Sabato 27 è la giornata conclusiva di due tra le oltre venti residenze selezionate con il bando biennale sul tema della morte e del morire. In attesa delle restituzioni pubbliche del lavoro fin qui fatto, i visitatori possono vedere le tre installazioni predisposte nei locali ai piani inferiori dello Spazio Performatico dello Scompiglio.
Columbarium – firmato da Alejandro Gómez de Tuddo – è una raccolta di istantanee di lapidi che ricoprono interamente le pareti del raccolto spazio che le accoglie. Le immagini, di varie epoche, mostrano nella loro crudezza documentale come la morte appartenga a tutti, senza distinzione di età o status sociale – una verità che parrebbe acquisita ma che la nostra società tenta di negare e che, al contrario, qui risulta elemento preponderante della proposta espositiva.
Al piano sottostante, Christian Fogarolli presenta Krajany. Un lavoro dedicato ai trentini deceduti in un ospedale psichiatrico di Praga, durante la Prima guerra mondiale, nel breve lasso di tempo di uno o due anni dal ricovero. In poche, asettiche righe, vergate con un’impersonale macchina da scrivere e il gergo burocratico/psichiatrico, si ricostruisce la vita e la fine delle esistenze di uomini e donne accomunati dal rifiuto verso o da parte della società. Colpisce, in particolare, la giovane età di alcuni, condannati all’abbandono (e molti alla tubercolosi) e a un’esclusione che è morte civile – e psicologico/affettiva – ben prima che reale. Il recupero delle schede dell’archivio dell’ospedale di Bohnice, a Praga, e di alcuni trafiletti di giornale che raccontano seccamente la vicenda, si contrappone alle vivide immagini dell’ospedale oggi, e alla natura lussureggiante che ha ricoperto le tombe degli internati, morti all’interno della struttura.

Due, come scrivevamo, le restituzioni di residenze tenutesi allo Scompiglio nello scorso mese, della durata di due settimane ciascuna. La prima, Il Canto dell’Assenza, firmata da Instabili Vaganti, propone i risultati parziali di giorni di intenso lavoro intorno al tema citato nel titolo. Non un racconto lineare, quello che va in scena – impresa impossibile per chi è abituato a elaborare spettacoli complessi, sedimentandoli in anni di lavoro – ma frammenti di idee uniti a una serie di soluzioni tecniche e coloristiche, scelte di materiali (dalle sabbie al carbone o al legno bruciato), predisposizione di movimenti nello spazio e immagini che, nel prosieguo, andranno a ricomporre quel discorso unitario accennato proprio alla fine della resa, ossia che la mancanza non è vuoto, bensì saturazione del ricordo. Molto interessante, in particolare, il disegno luci. Tanti gli punti per un lavoro che è solo agli inizi ma che dimostra come Instabili Vaganti abbiano la capacità di coniugare, all’interno delle loro opere, le più varie sollecitazioni sensoriali che il teatro può regalare – visive, acustiche, estetiche. Ci si auspica che, nel prosieguo, soprattutto gli elementi gestuali e la ritmicità che può stabilirsi tra musica/suono e voce siano approfonditi e sia dato loro maggiore spazio.

A seguire, il lavoro di Carolina Balucani, ES, essenzialmente un monologo a più voci (sebbene possa sembrare una contraddizione in termini), attraverso il quale l’interprete vorrebbe instaurare un dialogo che vada aldilà della quarta parete, direttamente con il pubblico. Una prova essenzialmente verbale (e forse un po’ verbosa) che pone gli spettatori di fronte a continue sollecitazioni, a interrogativi, che si accavallano nella mente di chi ascolta e, spesso, sfuggono di senso scivolando via.

La manifestazione allo Scompiglio di Vorno continuerà fino a dicembre 2019, proponendo, prima, tutti gli esisti delle residenze selezionate e, poi, gli spettacoli scelti per essere prodotti.

Le performance e le installazioni fanno parte della manifestazione Della morte e del morire:
Tenuta Dello Scompiglio
via di Vorno 67/b – Vorno
Capannori (Lucca)

sabato 27 ottobre, ore 18.00
Il Canto dell’Assenza
performance di Instabili Vaganti
di e con Anna Dora Dorno
con Nicola Pianzola

ore 19.00
ES
di e con Carolina Balucani

in mostra, fino a domenica 23 dicembre, tre installazioni:
Gli Impresari (Edoardo Aruta, Marco Di Giuseppe e Rosario Sorbello) presentano:
Il lanternista

Christian Fogarolli presenta:
Krajany

Alejandro Gómez de Tuddo presenta:
Columbarium

Foto: Instabili Vaganti nella residenza Il canto dell’Assenza. Foto di Anna Dora Dorno