Romagna mia, come sei sfiorita

Con un detector in mano, Ivano Marescotti ci guida alla scoperta dell’anima più autentica della riviera romagnola.

In mezzo a una spiaggia romagnola sommersa dai rifiuti, un uomo imbraccia il suo metal detector e va alla ricerca di un qualcosa che non sa nemmeno lui cosa potrebbe essere.
Questo particolare personaggio è Ivano Marescotti – attore noto, grazie ai recenti film di Checcho Zalone – che porta in scena un uomo ormai avanti con l’età che, lavorando come portinaio notturno in un hotel della caotica riviera romagnola, vive mentre gli altri dormono. Questo fatto gli permette di riflettere e di osservare, tanto da presentare al pubblico la sua filosofia di vita – molto romagnola – basata un po’ sulla massima “vivi e lascia vivere” e molto sull’ossimoro “misantropia altruistica”.

Ma a stravolgere questo suo orizzonte minimo di esistenza, fatto di poche cose (la Settimana Enigmistica, la televisione, le riflessioni notturne), arriva il nipote che gli regala un metal detector, oggetto al quale il protagonista si avvicina, inizialmente, con molta diffidenza, non vedendone utilità alcuna, e che solo dopo tante insistenze del giovane inizia a usare. Trovando, inizialmente, oggetti di valore che vuole restituire ai proprietari – sparsi qua e là per la spiaggia in mezzo a un mare di rifiuti – il nostro portiere riscopre anche un prezioso ricordo della sua giovinezza ormai lontana, che lo rimanda a vecchie storie, persone, momenti di quotidianità che aveva dimenticato e che gli ridanno linfa vitale.

All’interno di questo discorso personale, si iscrive una riflessione sulla trasformazione della riviera romagnola: da realtà rurale, spontanea e, contemporaneamente, vivace o malinconica – a seconda delle stagioni – a luogo che gli speculatori dell’intrattenimento hanno trasformato in un parco divertimenti pieno di rifiuti, dove i ricordi e i sentimenti autentici non possono che soccombere sotto la sabbia del tempo che passa, al pari degli oggetti che il nostro protagonista riporta alla luce.

Fondamentale per la riuscita dello spettacolo, la presenza di Gino Pellegrini (che ha lavorato molto nell’industria cinematografica e televisiva statunitense, vantando collaborazioni con Alfred Hitchcock per Gli Uccelli e Stanley Kubrick in 2001 Odissea nello spazio). Mentre il protagonista ci racconta la sua storia, Pellegrini, scenografo estemporaneo, sullo sfondo disegna – in tempo reale – il mare e le onde con una modalità e un coinvolgimento davvero suggestivi.
Uno spettacolo che fa ridere di gusto e, allo stesso tempo, commuove, grazie alle grandi capacità di un attore come Marescotti che fa apprezzare il dialetto emiliano anche a chi non lo ha mai masticato. Del resto va ricordato che, nella sua carriera di attore teatrale, ha lavorato con registi del calibro di Mario Martone e, nel cinema, con autori quali Pupi Avati, Carlo Mazzacurati e Ridley Scott.

Lo spettacolo continua:
Teatro Filodrammatici
via Filodrammatici,1 – Milano
fino a domenica 27 marzo
Orari: tutti i giorni ore 20.45, mercoledì ore 19.45, domenica ore 16.00 (lunedì riposo)

Detector
drammaturgia e testi Francesco Gabellini
regia Ivano Marescotti
con Ivano Marescotti e Gino Pellegrini
musiche Michael Nyman
produzione Marangoni Spettacolo