Il racconto delle origini dell’intolleranza

Di Gracia, la señora: al Teatro della periferia di Tor Bella Monaca, un bello spettacolo tra recitazione e musica ci fa viaggiare nel tempo e nel Mediterraneo.

In tempi lontani da quella delirante modernità che si protrae fino ad oggi nelle tensioni tra civiltà occidentale e civiltà orientale, c’era un’epoca dove in determinati ambienti d’Europa convivevano pacificamente ebrei, cristiani e musulmani. Questo connubio generò una fioritura culturale senza pari: quando nella nostra penisola trascorrevano ancora i Secoli Bui, in Spagna e in tutta la penisola iberica la cultura sefardita offriva alcuni contributi determinanti per tutta la storia della civiltà a venire. Con la riconquista di Granada del 1492, e la conseguente cacciata degli arabi, prese avvio quel drammatico turbine di intolleranza e crudeltà che sarebbe arrivato fino a noi, e che in maniera inquietante mette in rapporto la violenza degli aragonesi e di Carlo V con i campi di sterminio del Novecento.

Il popolo ebraico, da parte costitutiva e significativa della florida Europa, diventa il primo obiettivo della rabbia popolare, pilotata magistralmente dalle strutture di potere e dalla Chiesa Cattolica; nel giro di pochi decenni, gli ebrei sono perseguitati un po’ in tutta Europa, e costretti a fuggire dalle loro terre per evitare l’Inquisizione, i roghi di piazza e il carcere. Tante sono le testimonianze delle vittime dei pogrom, spesso si tratta di personaggi facoltosi in grado di gestire la persecuzione grazie a conoscenze potenti o alla propria ricchezza, ma la cecità dell’odio degli esaltati di Dio all’epoca non guardava in faccia neppure i gradi, le gerarchie e l’oro. In questo contesto, si distingue la figura di una grande donna coraggiosa, Grazia Nasi conosciuta anche come La Señora, eroina del XVI secolo che affrontò le maggiori corti europee a testa alta non solo al fine di garantirsi dignità e sopravvivenza, ma anche per garantirli al proprio popolo.

Al Teatro di Tor Bella Monaca è andato in scena, per la rassegna Incontri con donne del passato, lo spettacolo Di Gracia, la señora, diretto da Anna Cianca. Si è trattato della ricostruzione evocativa delle vicende di questo straordinario personaggio, attraverso il racconto di due voci narranti, quella di Galliano Mariani, che ha interpretato Josef, il nipote di Grazia, e quella di Evelina Meghnagi, straordinaria cantante che con la sua voce ha spinto l’immaginazione del pubblico trasportandolo da Lisbona ad Anversa, da Venezia a Ferrara fino ad Istanbul. La ricostruzione del viaggio senza fine di questa coppia è stato accompagnato infatti dalla musica bellissima di Domenico Ascione, Arnaldo Vacca, Marco Camboni, capaci di tessere armonie esotiche ed antiche, melodie storiche che ancora condensano al loro interno le lacrime e lo struggimento delle vittime della barbarie senza fine. Si è trattato di un viaggio nel tempo, in un’Europa gonfia di violenza quale quella del Cinquecento, ma al contempo affascinante perché ricca di cultura; allo stesso tempo, un viaggio geografico sulle note sulle parole provenienti dai quattro angoli del Mediterraneo, terra di confine tra Oriente e Occidente, tra Guerra e Pace, tra Violenza e Speranza.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro di Tor Bella Monaca
Via Bruno Cirino – Roma
28 novembre ore 21.00

Incontri con donne del passato presenta
Di Gracia, la señora
Evelina Meghnagi voce
Galliano Mariani voce recitante
Domenico Ascione chitarre, oud
Arnaldo Vacca percussioni
Marco Camboni contrabbasso
mise en espace Anna Cianca