Solo rapporti occasionali

Assunta Buonavolontà trasloca con tutto il suo mondo, contenuto in uno scatolone da «maneggiare con cura», sul palco del Teatro Studio 1 a Roma.

Assunta Buonavolontà ce ne mette davvero tanta, di buona volontà, ma assunta non è mai. La sua camera, in zona Nomentana, è una sorta di Limbo, un luogo sospeso dove termini come “provvisorio”, “temporaneo”, “precario” assumono il valore e il senso di assoluto e definitivo. Non esiste più il concetto di “lavoro”, ma solo di “stage”; una sistemazione di sei anni è “provvisoria”; le agenzie interinali sono parcheggi per eterni disoccupati; essere una “aspirante” attrice è un’ambizione professionale e la continua “ricerca di un’occupazione” un segno particolare.
Assunta passa da un provino all’altro, da un colloquio all’altro. Inaspettatamente può capitare che qualcuno le proponga un lavoro in “grigio topo” (sinonimo politically correct di “nero”): ma cosa importa, se è in televisione? Si ritrova così sul set, a far da schiava per un regista specializzato in fiction su santi dai nomi improbabili – ma venerati da dirigenti RAI – o da comparsa in una versione in stile Fox Crime di Delitto e Castigo.

Dopo giornate passate tra uffici e mezzi pubblici, Assunta ritorna alla sua camera con l’immenso desiderio di sfogarsi, di avere vicino qualcuno che non sia solo un’altra delle “voci” con cui ha parlato fino a quel momento. Ma nel suo Limbo è sola: la famiglia è lontana, a Salina di Calabria, e Lalla, la sua coinquilina, è chiusa nell’altra stanza. Il suo unico conforto è guardare apaticamente l’oroscopo alla televisione o mettersi a dormire per «sognare Marcello», il grande Mastroianni.

Diario di un precario (sentimentale) nasce nel 2009 come radiodramma, in onda su Radio Articolo 1 e poi su Radio 3; vince il premio Massimo Billi come miglior format proposto nella trasmissione Il Cantiere di Radio 3 e viene pubblicato su Rassegna Sindacale in una rubrica mensile. Approda a teatro per la prima volta il 3 dicembre dello stesso anno, nella maratona radiofonica 1000 ore per il lavoro, sul palco dell’Alpheus a Roma, e poi nel novembre 2010 a Fermo, come ospite della VII edizione del Premio Volponi per la letteratura e l’impegno civile. Continuano anche nel 2011 le avventure di Assunta, che nonostante tutto non perde la sua
straordinaria ironia e la capacità un po’ infantile di sorprendersi. Ci si domanda se questo personaggio sia un’attrice brava e poliedrica come Maria Antonia Fama, che l’ha creato e lo interpreta: allora davvero significherebbe che ad avere spazio nel mondo dello spettacolo non sono solo le modelle, che con il loro «non fare un cazzo, ma farlo con grande charme» passano disinvoltamente dal cinepanettone al film impegnato.

Lo spettacolo continua:
Teatro Studio 1
via Carlo Della Rocca 6, Roma
fino a domenica 20 marzo
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 18.00

Diario di un precario (sentimentale)
di e con Maria Antonia Fama
regia audio Mauro Desanctis
regia teatrale e disegno luci Manuel Fiorentini
grafica e scenografia Claudia Campone