Lino Guanciale commuove il pubblico con un monologo toccante e intenso sulla disperante solitudine dell’esistenza umana.

Un palco vuoto e cupo. Immagini e video proiettati sullo sfondo, finestra sul mondo. Un uomo bambino al centro della scena racconta la sua storia, in un susseguirsi di frammenti dialogici dal ritmo allucinato e illogico. Rivela così la sua identità di uomo invisibile, super-antieroe che per sopravvivere allo strazio dell’esistenza ha scelto di sottrarsi allo sguardo degli altri e di osservare la vita “in assenza del punto di vista”. Un potere apparentemente inutile, acquisito però con il preciso scopo di legittimare l’inerzia e la solitudine della propria condizione anziché patirle insopportabilmente e senza un senso. Una circostanza paradossale ma dalla struggente credibilità: commuove la verità atroce della sofferenza generata non solo dal propri
o dolore, ma dall’impotenza nell’accogliere quello altrui.

Il protagonista, fatto reale dalla superba interpretazione di Lino Guanciale, propone immagini fortissime per esemplificare un’attitudine dell’anima difficile da riprodurre: il sé bambino che piange mentre nuota a largo perché nessuno veda le sue lacrime, il passante che scorge il pianto negli occhi del suo vicino ma non sa, non può far nulla per aiutare a contenerlo. Sono piccole storie quotidiane, frammenti infinitesimi di realtà, sono – come quelle lacrime d’infanzia – gocce nel mare della storia umana.

Per la violenza, il peso insostenibile dell’Essere, l’uomo invisibile stabilisce di auto-eliminarsi dal suo implacabile processo, per non essere toccato da nulla né visto da alcuno. Si condanna all’assenza pur essendoci, diventa aria nell’aria, volume occupato e respirato dalla vita degli altri.

Dolce mondo vuoto è un testo dal lirismo stupefacente: affronta con delicatezza e misura tematiche disarmanti, e offre al pubblico uno spettacolo incantevole, forte di una regia tridimensionale che lega musica, video e luci con la voce indimenticabile del protagonista, dando origine a un segmento teatrale di confortante perfezione.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Cometa Off

via Luca della Robbia, 47 – Roma
fino a venerdì 11 febbraio
orari: tutti i giorni ore 22.30
(durata 40 minuti circa senza intervallo)

Dolce mondo vuoto
di Francesca Staasch
regia Francesca Staasch
con Lino Guanciale