Sublime diletto/scorno supremo

La grande attesa del pubblico genovese per l’apertura della Stagione del Teatro Stabile, con il Don Giovanni della Compagnia Gank, è stata sicuramente premiata da uno spettacolo ben fatto e all’altezza delle aspettative.

Sicuramente riuscito il Don Giovanni di Molière per la regia di Antonio Zavatteri: in delicato equilibrio tra ironia della resa e profondità del messaggio.

La scena è quella classica con cambi a vista che hanno il sapore dello “svelamento del trucco teatrale” – un sotterraneo accenno di metateatralità che si accorda perfettamente con un testo giocato sul travestimento e lo scambio di persona. Gli attori sono di alto livello, alcuni dei quali in grado di interpretare diversi personaggi nella stessa pièce senza mai apparire uguali a se stessi. Una Compagnia che, del resto, sta crescendo in bravura e originalità a ogni rappresentazione. Mai una sbavatura, mai un momento di esitazione: un’ottima rappresentazione della dicotomia bene/male che, ben interpretando il testo di Molière, sa graffiare con il sorriso. Molto interessante, a questo proposito, la scelta dei costumi, pensati per sottolineare l’ambivalenza della natura umana, a seconda della tipologia – particolare questo estremamente godibile e che non vogliamo svelare allo spettatore.

Filippo Dini e Alberto Giusta, azzeccati nei ruoli di Don Giovanni e Sganarello, si dimostrano in grado di divertire ed emozionare, allo stesso tempo, grazie soprattutto alla loro grande complicità. Due personaggi contrapposti per rappresentare l’eterno dualismo – il servo, espressione di un messaggio positivo, persino bigotto in alcuni momenti, teso a elevare la purezza dello spirito, e il padrone completamente immerso nel vizio e nelle passioni carnali, nella sicumera propria del suo status, espressione orgogliosa della joie de vivre.

Come sempre in Molière la penna si piega ai diktat della morale del tempo – e sappiamo tutti come finirà Don Giovanni – ma non si spezza, e la punta è intrisa in sagace veleno quando alla fine Sganarello, il servo fedele – il mercurio alato che porta un messaggio morale e moralistico – di fronte al padrone che subisce la punizione divina, si preoccupa soltanto di chi pagherà i suoi salari arretrati.

Lo spettacolo continua:
Teatro Duse
Via Nicolò Bacigalupo, 2 – Genova
fino a domenica 30 ottobre
orari: feriali ore 20.30 – domenica ore 16.00

Don Giovanni
di Jean-Baptiste Poquelin detto Molière
regia Antonio Zavatteri
interpreti principali Massimo Brizi, Filippo Dini, Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Alex Sassatelli e Mariella Speranza
produzione Compagnia Gank, Teatro Stabile di Genova