Teatro nuovo, pièce nuova

Dopo tre anni di successi a Milano, giunge anche a Roma al Teatro Quirinetta lo spettacolo scritto da Massimo Sgorbani e diretto da Andrée Ruth Shammah, Dove ci porta questo treno blu e veloce.

La sala del Teatro Quirinetta è gremita per la prima di uno spettacolo che si annuncia vibrante nella sua essenzialità.
A sipario ancora chiuso sale sul palco la regista, Andrée Ruth Shammah, che introduce brevemente il percorso della pièce e fa notare come, in un teatro riportato da poco a nuova vita, sia stato dato spazio a uno spettacolo nato da pochi anni. Questa piccola annotazione fa intravvedere una luce di speranza per il teatro italiano che ad oggi sta vivendo uno dei periodi più critici nella storia degli ultimi anni.
Il sipario si apre su uno scenario grigio, squallido, spoglio come giustamente è la periferia di una qualunque città dove lavorano le prostitute. La protagonista di questo monologo, che in realtà fa parte della trilogia Causa di beatificazione di Massimo Sgorbani, è una ragazza del Kosovo, di Pristina per l’esattezza, che per sopravvivere alla guerra è costretta a prostituirsi come tante altre sue compagne. Nonostante ciò riesce a nutrire la speranza di essere realmente salvata dal soldato straniero di cui si innamora e che promette di portarla via, di farle prendere il treno blu e veloce che la porterà «nella terra delle case calde e della luce silenziosa».
Ma questa tanto desiderata terra promessa si rivelerà essere la fine della sperata salvezza e la trasformazione della fanciulla in una donna ormai rassegnata e disillusa: i fermagli da bambina lasceranno il posto a una parrucca bionda e tanto rossetto rosso.
Sgorbani riesce a trattare l’argomento non facile attraverso l’utilizzo di un linguaggio immaginifico, che fa entrare lo spettatore negli spaccati descritti e comunicati con grande bravura da Sabrina Colle. È un linguaggio semplice ma allo stesso tempo crudo, è la stessa crudezza che talvolta posseggono i bambini quando raccontano qualcosa; è quindi poetico ma al tempo stesso arriva diretto come un pugno nello stomaco.
La chiave di interpretazione scelta dunque dà allo spettatore la possibilità di percepire fatti largamente conosciuti nell’immaginario comune ma da una prospettiva totalmente diversa, ricca di particolari che, proprio perché raccontati tramite un linguaggio quasi fanciullesco, colpiscono in maniera più forte e cruda.

Lo spettacolo continua:
Teatro Quirinetta
Via Minghetti, 5 – Roma
fino a sabato 21 aprile
orari: da mercoledì a sabato, ore 21.15
biglietti: intero 25 Euro, ridotto 20 Euro

Teatro Franco Parenti presenta
Dove ci porta questo treno blu e veloce
di Massimo Sgorbani
regia Andrée Ruth Shammah
con Sabrina Colle