L’origine primigenia della musica

L’Istituzione Universitaria dei Concerti propone presso l’Aula Magna dell’Università Sapienza di Roma Drumming, una delle opere più importanti e rilevanti di Steve Reich, eseguita dal collettivo Ars Ludi.

Riconosciuto universalmente come il compositore vivente più importante al mondo, Steve Reich ha compiuto quest’anno ottant’anni: una vita dedicata alla musica e alla ricerca, uno dei referenti più significativi della stagione del minimalismo americano, che è riuscito a far evolvere sperimentalmente la tecnica minimalista senza mai fossilizzarsi in uno stile consolidato. Nel corso dei decenni Reich, americano ebreo discendente da una famiglia rifugiatasi negli Stati Uniti durante il nazismo, ha adottato la tecnica di composizione minimalista senza mai disdegnare l’utilizzo di strumentazioni elettroniche, costruendo le sue opere in maniera differenziata e lasciandosi ispirare tanto dai salmi dell’Antico Testamento quanto dalle sonorità tipiche dell’ambiente industriale e metropolitano.
Una costante della sua produzione però è l’incessante attenzione per quella che è l’origine primigenia di ogni modalità musicale, ovvero la scansione ritmica, ed è per questo che la sua fonte di ricerca più significativa è di natura etno-antropologica: dopo aver studiato filosofia e musica con Luciano Berio, Reich nel 1970 decide di analizzare direttamente le tecniche percussive tipiche della tribù ghanese degli Ewe, rintracciando (come d’altronde il suo collega minimalista Terry Riley) proprio nella musica africana l’orizzonte più produttivo. Questa predilezione per l’esotico lo allontana da un lato dalle tendenze del movimento d’avanguardia Fluxus, che avrebbe ispirato l’altra corrente minimalista che fa capo a John Cage, Karleinz Stockhausen e che trova tra i suoi epiteti La Monte Young, ma d’altro canto lo distanzia anche dalle convergenze che il minimalismo ha vissuto nei confronti della popular music e in special modo della musica rock (pensiamo a tal proposito a Philip Glass): questo determina la specificità di un autore come Steve Reich nello scenario della musica moderno-contemporanea, riuscendo come pochi a equilibrare teoria e attenzione all’ascolto dei fruitori. La costruzione ritmica delle opere più importanti di Reich infatti concede all’uditorio una possibile apprezzabilità auditiva, in un’epoca in cui il godimento estetico in musica veniva tacciato, specie sulle orme e sui diktat della Scuola di Darmstadt, come negativo e obsoleto.

Dicevamo della passione e dell’attenzione che Reich ha riservato alla musica africana tribale; non è un caso che nel 1971 realizza quella che è considerata una delle opere fondative del minimalismo, overo Drumming, composizione per bongos, marimbe, glockenspiel, voci, fischio e ottavino che restituisce tutta la complessità della ricerca reichiana; l’ensemble per percussioni Ars Ludi decide così di omaggiare il maestro con un concerto presso l’Aula Magna della Sapienza di Roma, attraverso uno spettacolo che coniuga la musica alle arti visive. Durante il concerto, lo spazio della sala è invaso dalle proiezioni dei mapping, figure stilizzate che si sovrappongono e che tessono un trip ben coniugato con l’esasperante ritmo del suono. Certamente sarebbe stato ben più complesso coordinare i motivi delle proiezioni alla costruzione musicale, ma d’altronde il connubio tra video e musica ha prodotto opere ben più articolate e significative; detto questo, il concerto è stato un trionfo per esecuzione tecnica ed interpretazione scenica: i membri di Ars Ludi si muovono sul palco come tanti operai intenti alla catena di montaggio, restituendo al pubblico tutta la complessità di un’opera costruita attorno a controtempi e sovrapposizioni ritmiche assai sofisticate. Il risultato è la trasfigurazione del ritmo in esperienza sensoriale, al punto da sentirsi coinvolti anche fisicamente al flusso di battiti magistralmente eseguito, quasi si assistesse a un rito sciamanico.

Lo spettacolo è andato in scena:
Aula Magna Università Sapienza di Roma
P.le Aldo Moro, 5 – Roma
martedì 8 novembre, ore 20.30

Istituzione Universitaria Concerti e Ars Ludi presentano
Drumming. Omaggio a Steve Reich in occasione dei suoi 80 anni
multivisual concert