La danza vorticosa della Sacre

Al TNP di Villeurbanne, a Lione, l’opera di Niang e Moulères coglie l’essenza autentica del capolavoro indimenticato di Stravinskij

Igor Stravinskij è indiscutibilmente una delle personalità più autorevoli e significative della musica classica del Novecento. Si tratta di un grande innovatore, che attraverso le sue composizioni è stato capace di attingere dalle tradizioni popolari dell’est Europa per proporre uno stile di incredibile modernità, fondato sulla ritmica e sulla frenesia tipica della vita metropolitana. Tra i suoi tanti capolavori forse l’opera più celebre, e se vogliamo quella che ha consegnato il compositore russo alla storia, è La sagra della primavera, balletto le cui musiche sono divenute immortali grazie a Fantasia di Walt Disney del 1940. L’opera fu realizzata invece nel 1913, e non riscosse immediatamente grande successo, a causa della temerarietà delle soluzioni atonali, per la complessità delle partiture e dell’esecuzione, e per la brutalità; Disney riuscì a spillarne l’essenza vitale e dinamica, rendendola accessibile al pubblico. Il punto è che le coreografie di Vačlav Nižinskij facevano dei ballerini delle furie pagane incontrollabili, perché la Sacre è un rituale selvaggio, basato sul sacrificio umano, sulla violenza, sulle pulsioni naturali animalesche. Disney ne attenuò il significato, sfruttando le musiche per fini differenti.
Questa lunga premessa era a mio avviso necessaria per spiegare la grandezza e il valore dello spettacolo in scena fino a sabato 29 al Théâtre National Populaire di Villeurbanne, a pochi chilometri da Lione, dal titolo …du printemps! Pièce pour 25 danseurs di Thierry Thieû Niang e Jean-Pierre Moulères. Lo spettacolo è parte della 15° Biennale della Danza, prossima ormai alla sua conclusione; e infatti nell’opera danza, musica, teatro, performance, ma anche letteratura contribuiscono tutte alla straordinaria resa finale, potente, espressivamente perfetta, profondissima e allo stesso tempo essenziale.
L’apertura è consegnata alla lettura, da parte di Patrice Chéreau, di alcuni scritti del coreografo Nižinskij, dedicati all’arte e alla letteratura, poi prende avvio la Sacre, e sul palco venticinque persone di mezza età e anziani, tra i 60 e gli 80 anni, riempiono il palco e iniziano a muoversi circolarmente in corrispondenza con l’infuocata musica stravinskiana. Si fermano, poi ricominciano a camminare, poi corrono per fermarsi nuovamente. Si spogliano rimanendo con la sola biancheria addosso: Niang, ispirato ovviamente a una delle migliori messe in scena dell’opera del compositore russo, ovvero quella di Pina Bausch (che riusciva come non mai a esprimere la sensualità travolgente del rito), riesce a trasmettere il reale significato dell’opera. Infatti, se apparentemente sembra scollegata con le intenzioni dell’idea di Stravinskij (basti pensare che il rito è relativo all’iniziazione di alcuni fanciulli, mentre qui abbiamo solo anziani), in realtà la grandezza di Niang e Moulères è quella di essere tornati all’autentico cuore della composizione: dinanzi agli occhi dello spettatore, un gruppo di figure desoggettivizzate, non persone – come sostiene Adorno, proprio a proposito della Sagra della Primavera, “depsicologizzate” – che si muovono meccanicamente senza coscienza perché espressione dell’animalità primordiale. Eppure, da questo vortice impetuoso si trae una profonda carica emotiva, ne veniamo coinvolti quasi fosse la rappresentazione dello scorrere senza fine del cosmo e del tempo.

Le Sacre du printemps de Igor Stravinskij est une œuvre immortelle de la musique moderne; Thierry Thieû Niang et Jean-Pierre Moulères en proposent une nouvelle variation portée par des danseurs seniors, avec la participation de Patrice Chéreau, lecteur des écrits de Nijinski. Danse, théâtre et opéra, Niang met ses talents au profit de tous les arts, et il trouve le sens vèritable de Le Sacre.

Lo spettacolo è andato in scena:
TNP / Théâtre National Populaire
8, Place du Docteur Lazare Goujon – Villeurbanne, Lione (Francia)
fino a sabato 29 settembre, ore 20.30
(durata 1 ora e dieci circa senza intervallo)

La Biennale della Danza presenta
…du printemps! Pièce pour 25 danseurs
di Thierry Thieû Niang, Jean-Pierre Moulères
tratto da La sagra della primavera di Igor Stravinskij
regia Thierry Opigez