Ad Attraversamenti multipli, nel Quadraro, vanno in scena una performance e un’installazione accomunate dall’indagine sul tema della frontiera/limite e del suo scavalcamento.

Il 20 settembre Attraversamenti multipli al Quadraro, giunto quest’anno alla sua ventesima edizione, propone – accanto a uno spettacolo di circo per bambini della compagnia Madame Rebiné – l’installazione La stanza della rivoluzione, a cura dell’ormai storica compagnia romana lacasadargilla, e la performance La frontiera di Margine Operativo, con Tiziano Panici del Teatro Argot Studio che legge alcuni estratti dell’omonimo romanzo del compianto Alessandro Leogrande.

La stanza della rivoluzione è una installazione audio piuttosto semplice. Il pubblico viene invitato a sedersi all’interno di un piccolo spazio pre-allestito con un’ampia cassa audio e due tavolini – su di uno sono accumulati dei libri più o meno direttamente legati alla Rivoluzione russa, sull’altro dei piccoli dépliant che riportano poesie di Majakovskij e altri testi del periodo.

Dalla cassa, la voce di Elio De Capitani legge una serie di estratti del saggio I dieci giorni che sconvolsero il mondo di John Reed, giornalista americano di orientamento socialista che nel 1919 narrò in un reportage in diretta gli eventi della Rivoluzione capitanata da Lenin e Trockij. L’audio è buono – non ottimo – e il testo in sé è piuttosto interessante; si tratta di una proposta autoconclusivo, che non provoca nuovi spunti o curiosità allo spettatore, ma che sicuramente assolve l’intenzione di lasciare una minuta testimonianza sulla Rivoluzione d’ottobre e sul suo ruolo di spartiacque nella storia europea e occidentale.

Diversa è l’impostazione de La frontiera, per quanto anche questa performance si muova a partire da un testo pregresso. L’allestimento si apre con una serie di riflessioni preliminari sul concetto di frontiera tratte dal testo di Leogrande e va poi ad approfondire e a mettere visivamente in scena – attraverso una proiezione – l’ultimo capitolo dell’omonimo libro, dedicato al celeberrimo quadro Il martirio di San Matteo di Caravaggio. Leogrande infatti affermava che «nel quadro» – e in particolare nell’autoritratto che Caravaggio fa di sé in mezzo alla folla degli astanti – «si cela l’enigma del non intervenire», la contraddizione di chi davanti a un’ingiustizia guarda con compassione la vittima senza far nulla per evitare che il coltello del carnefice si abbatta anche su di lei.

La terza e ultima parte della breve performance sono invece un invito a rispettare il dovere individuale di “scavalcare le frontiere” e di dedicarsi al viaggiare. Il performer Tiziano Panici è piuttosto bravo con la voce e con la gestualità, forse un po’ meno con l’espressione del viso, mentre la componente sonora preregistrata è efficace e il disegno luci si mostra valido e ben calibrato su uno spazio scenico atipico – non siamo su un palco ma in una sorta di ampio scantinato inutilizzato, sui cui muri le luci di scena proiettano più volte l’ombra di Panici alludendo alla luminosità lacerata e violenta del quadro di Caravaggio.

Interessante anche, al di là delle proposte del festival, la location che gli fa da sfondo, Largo Spartaco al Quadraro e le particolari architetture del Boomerang di De Renzi e Muratori, l’immenso condominio popolare a sette piani che aveva già attratto l’attenzione di Pasolini in Mamma Roma.

Gli eventi sono andati in scena all’interno di Attraversamenti multipli
Largo Spartaco, Roma
20 settembre 2020, ore 18 e 21

La stanza della rivoluzione
de lacasadargilla
adattamento da I dieci giorni che sconvolsero il mondo di John Reed, a cura di Silvana Natoli
ideazione Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni
voce Elio De Capitani
paesaggio sonoro Gianluca Ruggeri
regia del suono Giuseppe Silvi
allestimento Maddalena Parise
produzione Romaeuropa Festival, Ars Ludi e lacasadargilla
con la partecipazione del Teatro di Roma
residenza Kollatino Underground

La frontiera
di Margine Operativo
ideazione di Pako Graziani e Alessandra Ferraro
liberamente tratto dall’omonimo libro di Alessandro Leogrande
regia di Pako Graziani
performer Tiziano Panici
sound designer Dario Salvagnini
produzione Margine Operativo in collaborazione con Boomerang Fest – Argot Produzioni