Macchine da combattimento

Teatro-Biblioteca-Quarticciolo-romaAtleti da manuale per una visione da incubo in Educazione Fisica al Teatro Quarticciolo di Roma

In un comunissimo liceo una classe di adolescenti si appresta agli spogliatoi della palestra per la lezione di Educazione Fisica. Ma il baccanale scalmanato di questi giovani iperattivi non dura a lungo: il nuovo insegnante è presto intenzionato a trasformare gli insignificanti mollaccioni in macchine da combattimento. Cambiare radicalmente l’essenza dei ragazzi, abbandonare la mediocrità per la perfezione assoluta.
La squadra perfetta deve sovrastare su tutto: non c’è spazio per pensare, riflettere, sorridere o emozionarsi. L’unico credo è obbedire al Maestro come se fosse un dio. Macchine che rispondono solo al grido di If you can’t, then you must! (se non puoi allora devi!), antitesi dittatoriale al democratico obamiano Yes, we can! (Sì, noi possiamo!). Dittatoriale perché solo al maestro obbediscono questi corpi nullificati pronti ad agire e reagire, a schivare e aggredire, ad affrontare e sovrastare. E, come in una selezione darwiniana, i più deboli sono tagliati fuori, mortificati dalla vergognosa maglia arancione in panchina. Ma anche un sistema così diabolicamente perfetto prima o poi è destinato a implodere. Il meccanismo si sovraccarica e le macchine, non trovando un avversario reale con cui battersi nell’incontro tanto agognato, si rivoltano contro l’insegnante ristabilendo l’ordine iniziale. Per fortuna, Educazione Fisica ci mostra anche che un risvolto positivo c’è sempre e che, seppur plasmati, gli automi tornano a essere pensanti, tornano a essere Uomini.
Uno spettacolo ben sviluppato sia nel trattamento drammaturgico, sia nella struttura scenica. Impressionanti le coreografie ginniche scandite dal ritmo dei palleggi e i giochi “sadici” tra gli studenti. Degni di nota anche la bravura registica nel coordinamento corale e nel sapiente uso delle luci e della musica e la performance fisica quasi artaudiana degli attori.
Un dramma grottesco e surreale degno di un romanzo di Orwell e, soprattutto, molto attuale. Si potrebbe fare un’ampia riflessione su molti schemi societari (si pensi agli integralismi o al fanatismo fisico e ginnico adottato sia oggi che in passato dai regimi dittatoriali) ma anche sull’importanza del pensiero culturale e critico messo oggi in profonda crisi dal disinteresse politico e dal qualunquismo nell’epoca del 2.0 e dei social.
In Educazione Fisica l’ invito ad abbandonare la mediocrità è da ricercare nella forza del pensiero, della creatività e della conoscenza.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Biblioteca Quarticciolo
via Ostuni, 8 – Roma
fino a domenica 12 gennaio
orari: venerdì 10 e sabato 11 gennaio ore 21.00, domenica 12 gennaio ore 18.00

produzione CRT Centro di Ricerca per il Teatro presenta
Educazione Fisica
di Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco
testo Elena Stancanelli
con Enrico Ballardini, Sabino Civilleri, Alice Conti, Giulia D’imperio, Veronica Lucchesi, Dario Mangiaracina, Dario Muratore, Chiara Muscato, Quinzio Quiescenti, Francesca Turrini, Marcella Vaccarino, Gisella Vitrano
luci Cristian Zucaro
realizzazione scene Petra Tombini
composizione brano Fly Giovanni Verga
in collaborazione con Santarcangelo dei Teatri, Scenica Frammenti Collinarea Festival, Comune di Ponsacco, PIM Spazio Scenico, Uddu Associazione
il Teatro Biblioteca Quarticciolo rientra nel Sistema Casa dei Teatri e della Drammaturgia contemporanea, promosso dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale e gestito da Zètema Progetto Cultura con la direzione di Emanuela Giordano