Troppo guappi quei siberiani

elfo-pucciniIl libro di Nicolai Lilin, già trasformato in film da Gabriele Salvatores arriva sul palcoscenico: molto rumore per nulla.

Urlano, si disperano e fanno molto rumore i volenterosi interpreti di Educazione siberiana, il fortunato romanzo di Nicolai Lilin, già approdato senza molto successo al cinema con Gabriele Salvatores e ora sbarcato sul palcoscenico dell’Elfo Puccini di Milano. Urlano, fanno tanto rumore, ma il risultato, vuoi per l’accento un po’ troppo partenopeo di qualche attore, vuoi per una sceneggiatura tagliata con l’accetta e senza nessuna sfumatura psicologica, è deludente. Peccato, per due motivi: perché la Russia e i paesi slavi che vi ruotano attorno continuano a essere, culturalmente e politicamente, un riferimento importante nel mondo contemporaneo e dovremmo cercare di comprenderli meglio (invece arrivano sempre meno film, romanzi e spettacoli, a fronte di una cronaca politica sempre più densa). E perché è importante vedere in scena qualcos’altro che le piccole vicende di casa nostra. Belle le luci ed efficace la doppia scena. Ciò che manca, in questa storia di vecchie gang con una loro “morale” del crimine e con il loro culto della libertà (che ovviamente non si estende mai alle donne) e nuove gang marce di droga, è sia la contestualizzazione, sia la capacità di raffigurare personaggi credibili. Quanto al luogo, siamo nell’ex Urss, ma potremmo essere a Scampia: qualcosa non torna. Forse servirebbe qualche elemento culturale in più. Quanto invece alle figure, se si urla troppo, si finisce col dire poco. Qui sono tutti brutti e cattivi e pure il vecchio nonno, criminale con onore, è meno efficace e autorevole di un Badalamenti. Mentre la mamma lagnosa è davvero insopportabile e inutile. Insomma, il risultato finale fa poca paura e richiama troppo la sceneggiata napoletana. Magari è vero così: i criminali si assomigliano ovunque. Però al teatro di qualità tocca pure fare dei cattivi dei veri personaggi, con contraddizioni e ricchezza di toni. Altrimenti meglio leggersi le cronache dei giornali.

Lo spettacolo continua
Teatro Elfo Puccini
corso Buenos Aires 33 – Milano
dal 25 febbraio al 2 marzo 2014
orari dal marted¡ al sabato alle 20.30; domenica alle 16.00

Educazione siberiana
testo di Nicolai Lilin e Giuseppe Miale di Mauro
da un’idea di Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo
regia di Giuseppe Miale di Mauro
con Luigi Diberti, Elsa Bossi, Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, Stefano Meglio, Adriano Pantaleo, Andrea Vellotti
musiche di Francesco Forni
scene di Carmine Guarino
luci di Luigi Biondi
costumi di Giovanna Napolitano
produzione Fondazione del Teatro stabile di Torino/ Teatro Metastasio stabile della Toscana, Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con NestT (Napoli Teatro Est)
(durata: un’ora e 30)