Riflessi di frammenti perduti

litta-teatro-milanoAl Teatro Litta, in scena fino al 16 febbraio, l’Enrico IV di Alberto Oliva: un gioco infinito di specchi deformanti.

«Tutti perseverammo nell’immagine che avevamo di noi stessi». Questa una delle frasi più tragicamente efficaci del pirandelliano Enrico IV che Alberto Oliva ha deciso di mettere in scena in questa stagione del Litta.
Il testo che, insieme ai Sei personaggi, viene considerato il capolavoro dell’autore sul tema della finzione, della maschera e dell’identità, viene portato in scena dal giovane regista con un lavoro che non cerca la forzosa modernizzazione a tutti i costi. La sua intrinseca attualità viene valorizzata con lo snellimento drammaturgico e con una resa più fisica che verbosa, evitando quella prosopopea e quella recitazione da “disputa filosofica” che troppo spesso si conferiscono ai testi dell’autore agrigentino.
In questo, bravissimi tutti gli interpreti: a un regale e intenso Mino Manni – ormai compagno fisso di Oliva in molte produzioni – fanno da perfetto sostegno i giovani attori che, avendo i volti nascosti con maschere da grottesca commedia dell’arte, riescono a esprimere tutte le sfumature dell’ipocrisia e del disagio attraverso una mirabile tecnica fisica e prossemica che suggerisce movenze tra l’animalesco e il marionettistico.
La scenografia è il perfetto altare nel quale si compie questo rituale sociale d’ipocrisia: tra il buio e le vetrate gotiche, tra le immense librerie che si trasformano  in cancelli carcerari e le gigantografie che si riflettono e si deformano in smorfie angosciose, la scena viene a presentare un perfetto correlativo oggettivo della condizione di prigionia mentale che Enrico IV prima subisce e poi reitera in una lucida pazzia pur di non fare i conti con il degrado umano che lo circonda.
Altro tocco di classe: le musiche originali che intensificano la condizione del protagonista; tra brani che implodono nel parossismo più totale e tracce che invece terminano con la nota reiterata a mo’ di disco rotto, questa regia risulta affascinante e riuscitissima, eccezion fatta per alcuni momenti di lentezza e di calo dell’energia. Ma si sa che la maledizione della seconda replica colpisce un po’ tutti.

Lo spettacolo è andato in scena a
Teatro Litta

C.so Magenta 24, Milano

Enrico IV
di Luigi Pirandello
regia Alberto Oliva
con Mino Manni, Davide Lorenzo Palla, Giancarlo Latina, Daniele Nutolo e Sonia Burgarello
disegno luci Fulvio Melli
scene Alessandro Chiti
costumi Marco Ferrara
foto di scena e immagini scenografia Valentina Bianchi
musiche originali Bruno Coli
aiuto regia: Anna Carollo
assistente alla regia Sara Quadri