E voi perché siete qui?

Questa domanda intermezza lo spettacolo. Tenterete di rispondere all’inizio, poi vi chiederete “perché siete ancora qui”.

Non parliamo della trama, non parliamo della recitazione, non parliamo della scenografia. Non possiamo perché la corteccia di sgomento di fronte a questo spettacolo ha impedito a qualsiasi intento critico di andare oltre.

Un monologo sulla scena si scaglia contro gli “pseudo-critici” perché non si intendono di teatro e trovano sempre un “però” per evidenziare la nota negativa delle rappresentazioni. Ecco, neppure su questo si trova un accordo, perché di fronte e Essere Lorenzo Berti non ci sono “però” che tengano in piedi il lato positivo della medaglia.

La “farsa” si apre con l’inganno che lo spettacolo non si farà per problemi di organizzazione, prosegue con il fittizio fan club di Lorenzo Berti che dalla platea incita gli attori a recitare e continua con aneddoti sconnessi, infarciti di citazioni randomiche che saltano senza pietà da Canto di Natale di Dickens a Riccioli d’Oro di Southey, per finire con un richiamo all’inizio, in un tentativo di ringkomposition che appiglia disperatamente questa pièce al teatro tradizionale. Il tutto infarcito da un paio di scene di nudo maschile, dalla cintola in giù, ingiustificate quando non fastidiose.

Ma questa esposizione pointillistica non rende giustizia allo sguardo d’insieme che dal vivo se ne può trarre. Forse è meglio ricorrere all’immagine di una donna non bella e dai tratti anonimi, o meglio di una giovane adolescente ancora indefinita nei tratti, che – nel tentativo di entrare precocemente nel mondo dei grandi – si tinga di trucco il viso con una cazzuola da muratore, cerone da stucco e colori sgargianti, si vesta con abiti succinti e calzi tacchi a spillo fuor di misura, lasciando quello spazio di due dita fra il tallone e la scarpa che lascia un varco alla tenerezza di chi guarda.

Proprio quel piccolo vuoto creato dalla poca esperienza e dall’entusiasmo giovanile degli attori fa sì che si guardi a Essere Lorenzo Berti con comprensione, senza etichettarlo come ridicolo.

Lo spettacolo è andato in scena il 12 e 13 settembre 2012
Teatro Aurelio
Largo San Pio V, 4- Roma
Ore 21.00

Teatro della Madonna presenta
Essere Lorenzo Berti
Di Lorenzo Berti

regia Lorenzo Berti
con Lorenzo Berti, Simone Levantesi e Martina Milani
durata un’ora e dieci circa