L’anima bella e narcisista

All’interno della rassegna Exit, in scena al Teatro di Tor Bella Monaca, Massimo Grippa propone il suo viaggio autoreferenziale.

Comprendere la catastrofe in corso significa soprattutto avere l’audacia di guardarsi indietro e osservare lucidamente gli eventi che hanno segnato il nostro paese e il mondo negli ultimi 30 anni; in questa maniera, per chi ha vissuto in prima persona disgrazie ed eventi, speranze ed ambizioni nel corso di questo confuso e complesso arco di tempo, significa sovrapporre la propria esperienza privata con la storia, facendo di quella un’esperienza collettiva e condivisa con un’intera generazione; una generazione che ha creduto, sognato, e che ha tentato di tenere orgogliosamente alta la testa quando il tempo decretava spietatamente la fine di un’epoca, la loro. Si tratta di un’epoca definitivamente tramontata, e il cui tramonto oggi svela quell’ammasso di macerie del presente, dove è arduo dimenarsi e trovare un qualche senso, mentre sempre loro, i tramontati, ancora si prodigano per tenere la posizione in maniera reazionaria e non lasciare che il tempo li archivi definitivamente. Di questo tipo è il viaggio nella memoria che l’interprete Massimo Grippa intraprende con il pubblico nel suo Se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio, spettacolo andato in scena nel corso del Festival Exit – Emergenze per Identità Teatrali, dedicato alle nuove istanze dell’arte teatrale e in scena presso il Teatro di Tor Bella Monaca. Dal 1979 a oggi, lo spettacolo racconta le tappe fondamentali della compagnia Abraxa in rapporto agli sconvolgimenti storici che hanno segnato la nostra contemporaneità, adottando oltre alla funzione scenica dell’attore e del suo lungo monologo, anche materiali audiovisivi e documenti relativi al terrorismo, alla caduta del Muro, a Cernobyl, all’11 settembre, nonché alla lotta all’Apartheid da parte di quell’eroe, Nelson Mandela, che proprio nel corso della serata ci ha lasciati.
Durante la prima parte dello spettacolo la sfera privata si coniuga abbastanza serenamente con quella pubblica e collettiva, ma gradualmente questo equilibrio si indebolisce, lasciando che si profili una manifestazione di fastidioso narcisismo da parte di una presunta “anima bella” che nello spettacolo stesso cerca di convincersi e di convincere il pubblico della sua estraneità alla catastrofe attuale. Si tratta effettivamente di un peccato condiviso da un’intera generazione, la sua, che dopo essere riuscita a dedicare una vita alla propria passione (possibilità che alle generazioni successive è stata preclusa definitivamente, e non senza responsabilità da parte dell’invasività e della retorica dei predecessori) ora cerca un conforto nel racconto emozionale e nell’immersione in un passato mitizzato e svilito.
Il fastidio coincide con il narcisismo di fondo: oltre all’incongruenza di mettere in cartellone, in una kermesse dedicata alle “nuove istanze”, il monologo di un attore navigato che intrattiene il pubblico ricostruendo la propria vicenda personale (quasi a sigillare una carriera autoproclamandola significativa, rivoluzionaria, incisiva), è il testo in sé e la sua evidente intenzionalità ad apparire persino controproducente, perché raccoglie sotto la sua ala i coetanei di Grippa, opponendo chi condivide lo stesso rimpianto e la stessa ipocrisia a chi invece in quegli anni nasceva.
Lo spettacolo sembra intensificare ulteriormente la frattura tra due epoche, perché ritiene produttivo (poetico? Interessante?) chiudersi a guscio in un autoreferenziale e infinito gioco di specchi dove ripulire e rimettere a nuovo la propria bella, bellissima anima. Rischiando di toccare i nervi e lo stomaco di chi vive e subisce il presente.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno della rassegna EXIT – Emergenze per identità teatrali
Teatro di Tor Bella Monaca
via Bruno Cirino – Roma
giovedì 5 dicembre, ore 21.00

Abraxa Teatro presenta
Se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio
regia e drammaturgia Emilio Genazzini
testi originali Emilio Genazzini, Massimo Grippa
con Massimo Grippa