Jazz a teatro

In un’ora e mezza di concerto, Bosso e Biondini sono riusciti ad offrire un’esperienza indimenticabile agli spettatori del Teatro Vascello, in una delle tappe più attese del festival Flautissimo 2018.

Sarebbe riduttivo definire il festival Flautissimo, giunto alla sua 20esima edizione, un festival esclusivamente musicale: oltre all’interazione dei vari generi musicali, l’ispirazione di fondo è quella di mettere in relazione in maniera interdisciplinare vari ambiti artistici, dalla musica al teatro e le arti visive. Un ruolo dominante è riservato alle location del “festival diffuso” diretto da Stefano Cioffi: teatri e biblioteche diventano infatti l’ambiente ideale per una fruizione intima delle esecuzioni di musicisti straordinari, come è stato il caso per il concerto magnifico di Fabrizio Bosso e Luciano Biondini andato in scena al Teatro Vascello il 6 novembre.

Quello che ha dimostrato il duo Bosso/Biondini è quanto il jazz possa essere “musica teatrale” nel senso più nobile possibile, con un approccio scenograficamente minimalista ed essenziale in grado di dare risalto ai virtuosismi del dialogo tra i due strumenti che si rincorrono freneticamente in un vortice ammaliante. Due musicisti straordinari che messi “faccia a faccia” tessono una serie di percorsi costellati di citazioni che come le intermittenze proustiane proiettano la coscienza dello spettatore nella propria memoria, elevandolo e portandolo altrove rispetto alla poltrona dove è seduto.

Da un lato Fabrizio Bosso, tra i migliori trombettisti jazz dell’attuale scena italiana, personaggio che spesso si è prestato al mainstream della musica leggera italiana (basti pensare alle sue diverse partecipazioni al Festival di Sanremo e alla sua collaborazione con Tiziano Ferro nel 2012); un approccio assolutamente non celebrale alle sperimentazione musicale, in grado di trascinare il largo pubblico con armonie seducenti alternando sapientemente la tradizione e la sperimentazione. Dall’altro lato, la fisarmonica straordinaria di Luciano Biondini, che non si limita a fare da sfondo e da sessione ritmica della performance ma si impone spesso come strumento solista rispondendo alle note della tromba: è come se il suono ancestrale della fisarmonica, legata all’immaginario folklorico, trovasse proprio nel jazz nuova linfa per poter esprimere tutte le sue potenzialità.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno di Flautissimo 2018:
Teatro Vascello
Via Giacinto Carini, 78 – Roma
6 Novembre, ore 21:00

Face to face (on the road)
Fabrizio Bosso tromba
Luciano Biondini fisarmonica