Animali da palcoscenico

Al Cometa Off di Roma, dopo il successo riscosso nell’anteprima al Premio Dante Cappelletti di dicembre 2019, la Compagnia Sofia Amendolea è in scena – in prima nazionale – fino al 19 gennaio, con lo spettacolo Fattoria (Liberi di essere Schiavi), scritto e diretto da Paolo Alessandri, liberamente ispirato a Animal Farm di Orwell.

È arrivato finalmente in Italia, a Roma, dove ha debuttato lo scorso 15 gennaio, lo spettacolo di Paolo Alessandri Fattoria (Liberi di essere Schiavi), vincitore di quindici premi internazionali. In Marocco, Serbia ed Egitto, nello specifico, ha trionfato come miglior spettacolo e in Francia come miglior drammaturgia, senza dimenticare il Premio come migliore qualità interpretativa per l’intero cast ricevuto in Macedonia. Ed è proprio il talento degli otto giovani attori a spiccare fin da subito, in quel piccolo recinto costruito con essenziali mezzi sul palcoscenico dell’accogliente Cometa Off, nel cuore di Testaccio.

Per la prima volta in lingua italiana, i bravissimi Lucrezia Coletti (il maiale Cleopatra), Selena Bellussi (il maiale Biancaneve), Alessandra Barbonetti (il maiale Squealer), Daniele Flamini (il pappagallo Sybil), Gabriele Namio (il montone Titus), Vincenzo Paolicelli (il mulo Bert), Sophia Angelozzi (la puledra Mollie) e Ilaria Arcangeli (la gallina Polly) incantano il pubblico con la loro mimica e la potenza della voce, che spesso si fa grido e verso animale, in questa doppio universo presente nell’opera ispirata al romanzo di George Orwell Animal Farm, pubblicato il 17 Agosto del 1945.

L’essere umano subisce la paradossale commistione tra leggi della natura e leggi della società e per raggiungere un obiettivo è pronto anche a tradire il proprio simile.
Come afferma l’autore e regista Paolo Alessandri «l’intento dello spettacolo è mettere in risalto la lotta per la libertà e la corruzione della democrazia, contestualizzando l’azione scenica all’interno del panorama mondiale attuale». Ecco così che, suddiviso in sette capitoli, va in scena l’ascesa e il declino di una democrazia sperimentata dopo la conquista della libertà, avvenuta grazie a una rivoluzione provocata dallo stato di schiavitù in cui vivevano quelle bestie.
Ribellatesi a quello zio Tobia, che li trattava come schiavi, inizieranno a lavorare per produrre il loro cibo e per combattere il nemico, che è dappertutto e che può minacciare la libertà conquistata.

Subendo una vera metamorfosi, gli animali della fattoria iniziano a lavorare al massimo delle loro capacità e quello sforzo fisico si trasforma in sudore, che trasuda sulle vesti bianche degli attori, tutt’uno tra corpi e suoni provocati dai manganelli scagliati contro delle capienti pentole.

Il capitolo sull’evoluzione, che vede i performer impegnati nella costruzione del mulino a vento, è la parte più suggestiva dello spettacolo. Allungando braccia e gambe in un lungo movimento circolare, tra grida, luci e suoni, arriva forte il brivido lungo la schiena. Il senso di tutto lo spettacolo è racchiuso in quella macchina perfetta dove l’emozione non tradisce come l’uomo, ma coinvolge e stupisce.

Fattoria (Liberi di essere Schiavi) è un vero gioiello e come tale brilla per il geniale connubio che lega tutta la Compagnia Sofia Amendolea. Peccato il poco tempo che resta per vederlo, domenica 19 gennaio, infatti, ci sarà l’ultima replica romana, ma giungerà sicuramente su altri palcoscenici perché spettacoli come questo conquistano cuore e platee.

Lo spettacolo continua
Teatro Cometa Off

via Luca della Robbia, 47 – Roma
fino a domenica 19 gennaio
orari: da martedì al sabato ore 21:00, domenica ore 18:00
(durata 1 h e 15 minuti senza intervallo)

Compagnia Sofia Amendolea presenta
Fattoria (Liberi di essere Schiavi)
scritto e diretto da Paolo Alessandri
liberamente ispirato a Animal Farm di G. Orwell
con Sophia Angelozzi, Ilaria Arcangeli, Alessandra Barbonetti, Selena Bellussi, Lucrezia Coletti, Daniele Flamini, Gabriele Namio, Vincenzo Paolicelli
costumi Monica Raponi
organizzazione Ramona Genna
produzione Compagnia Sofia Amendolea in collaborazione con Legge 180 Teatro
ufficio stampa Maya Amenduni