L’inferno può attendere

Faust-La commedia è divina, in scena al teatro dei Filodrammatici di Milano, ripropone uno dei maggiori successi della Filarmonica Clown.

Acclamato dagli applausi del pubblico, il celeberrimo Maurizio Cavallo – proclamato per diciotto volte consecutive miglior attore dell’anno – arriva sul palcoscenico con l’intento di recitare la Divina Commedia per intero. Impresa a dir poco titanica. Improvvisamente compaiono in scena due cavalieri erranti, che arrivano direttamente dall’inferno e stanno cercando un’anima. L’anima di non si sa chi, perché hanno smarrito il contratto con il nome del venditore. Inizia così un piccolo scambio di battute con il pubblico alla ricerca della persona da traghettare negli inferi. Si scoprirà poi che è stato il povero Cavallo a vendere la propria anima: cosa non si farebbe per ottenere in cambio venticinque anni di successi e di riconoscimenti? Purtroppo però il suo tempo è ormai scaduto. L’attore inizialmente pare rassegnato a seguire i due emissari dell’inferno, tuttavia riesce, con astuzia, a raggirare i due uomini che, in verità, sembrano alquanto impacciati nel portare avanti il triste compito. Cavallo, infatti, riesce a far firmare loro un patto: li seguirà soltanto quando avrà finito di declamare l’intera Divina Commedia. Riusciranno i due novelli Caronte a portarlo all’inferno o cercheranno, come Dante, di arrivare in paradiso?

La commedia si snoda tra momenti seri di lettura del poema dantesco e attimi tragicomici, in cui i due cavalieri erranti cercano di trascinare (nel vero senso della parola), in tutti i modi, il povero interprete all’inferno. Com’è facile comprendere, la trama si ispira, in parte, al Faust di Goethe o, per meglio dire, ne è liberamente tratta. Così come il vecchio Faust vende la propria anima in cambio della giovinezza, anche Cavallo fa un patto con il diavolo per poter raggiungere fama e successo. L’idea di raggirare i due – non tanto – misteriosi emissari, tentando di portare a termine la declamazione della Commedia è solo una scusa per poter intraprendere un percorso personale e intimo – fino ad arrivare a chiedersi cosa sia davvero l’anima e se sia indispensabile questo qualcosa che, alla fine, né si vede né si sente.

Nel complesso lo spettacolo è piacevole, il pubblico è catturato dalle situazioni: a volte buffe, altre più serie e introspettive, che si alternano alla declamazioni dei versi più significativi delle cantiche dantesche. Il ritmo tiene per tutta la durata sella performance, e il tono drammatico dell’inizio è ribaltato immediatamente grazie alla comicità e alla bravura degli attori della Filarmonica Clown che, per celebrare i trent’anni di attività, hanno fatto bene a riproporre uno tra i loro maggiori successi.

Lo spettacolo continua:
Teatro Filodrammatici
via dei Filodrammatici, 1 – Milano
fino a giovedì 21 aprile 2011
orari: da martedì a sabato ore 20.45, mercoledì ore 19.30, domenica ore 16.00, (lunedì riposo).

Filarmonica Clown presenta:
Faust- La commedia è divina
testo Carlo Rossi
regia Filarmonica Clown
con Valerio Bongiorno, Piero Lenardon e Carlo Rossi
collaborazione al progetto Letizia Quintavalla, Bruno Stori, Filarmonica Clown
scenotecnica e luci Matteo Crespi e Alessandro Aresu
costumi Titta Gaggiati