Il Bene e il Male secondo Faust

Storia del legame tra un servitore del malefico Principe d’Oriente e un negromante tedesco che aspira all’eternità. La stupefacente versione di Bene-Branciaroli si scontra con quella di Massimo Di Michele l’11 novembre al Sant’Andrea di Pisa

Incontrollato, sovversivo, a un tratto silenzioso. Forse troppo ricalcato sull’originale Faust Marlowe Burlesque, gioiello teatrale letteralmente “posseduto” da Carmelo Bene e Franco Branciaroli, andato in scena una sola, sublime volta il 6 aprile 1976. Da allora è rimasto sotto una teca di cristallo o, se preferiamo, eternamente reperibile sul canale Youtube. Finché il regista Massimo Di Michele ha avuto il merito di ri-affrontarlo, e noi abbiamo avuto l’occasione di vederlo in una chiesa sconsacrata di Pisa.

In questa versione il testo si rifà a quello mitico scritto da Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti; quel groviglio di rimandi letterari e frammenti, dove la storia del Faust offre sbandamenti umoristici, in cui dannazione e salvezza diventano materia prima – da toccare, baciare, prendere a calci.
Replicare la disumana gamma timbrica di Bene, la sua selvaggia capacità di scavalcare la mera rappresentazione teatrale, è pressoché impossibile. Imitare un classico è sconsigliabile, ma si può tentare.

Massimo Di Michele e Federica Rosellini, l’uno Faust, l’altra Mefistofele-Lucifero-Elena, offrono una più che dignitosa interpretazione cabarettistica, una visione drag queen dove musica techno e pop costruiscono la base su cui gettare cemento etereo. Il gioco attorale, quasi demenzial-televisivo, si blocca negli attimi in cui il divino e l’infernale danzano insieme un caldo tango idiota.
Anche qui, come nel primo Faust, la vita e la morte sono in conflitto, in guerra con le cose celesti – queste ultime spalancate ai voleri di un aspirante mago in corsa per l’immortalità, che vende l’anima al Diavolo. Il servo Mefistofele ne ha un disperato bisogno: fa collezione di anime per placare il suo tragico, infelice rimpianto di Dio. Faust, dal canto suo, ha paura della morte, e desidera per sé i segreti del firmamento e dei cinque elementi. Affare fatto. Il contratto viene dunque firmato con il sangue.

Tornando all’odierna versione, i due giovani attori potrebbero pensare, in futuro, di smussare i movimenti scenici, che a nostro avviso rallentano e appesantiscono il gioco. E concentrarsi maggiormente sui momenti toccanti, dove il dolore della nostalgia si fa più scoperto – ribaltato, poi, con un cambio di registro, che funziona in pieno.
Lunga vita a Faust Marlowe Burlesque.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno della rassegna Teatri di Confine e del festival Angeli e Demoni. Il mito di Faust
Teatro Sant’Andrea
via del Cuore – Pisa
mercoledì 11 novembre, ore 21.15

MaDiMi presenta:
Faust Marlowe Burlesque
di Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti
regia Massimo Di Michele
scene e aiuto regia Cristina Gardumi
costumi Alessandro Lai
disegno luci Alessandro Carletti
con Massimo Di Michele e Federica Rosellini