Il primo festival internazionale di teatro dei giovani

Cosa succede quando il teatro incontra i giovani? Al Teatro Litta, per quattro giorni, i ragazzi interpretano spettacoli e li recensiscono, li fotografano, incontrano gli autori, partecipano a workshop, si confrontano.

Perchè teatro dei giovani e non per i giovani? Perchè Connections è un festival dove i ragazzi dai 14 ai 19 anni sono protagonisti veramente, sul palco, in platea, ovunque. Connections più che un festival vuole essere una commistione di esperienze, un modo per avvicinare i giovani al teatro e renderli partecipi, ognuno con le proprie capacità e i propri interessi. C’è chi potrà mostrare il risultato di un anno di lavoro su un testo, in un vero teatro e davanti a un vero pubblico e agli occhi internazionali di esperti del settore; chi potrà partecipare a workshop, teatrali e cinematografici; chi potrà cimentarsi nella stesura di recensioni e analisi critiche, con la possibilità di vederle subito pubblicate nel Daily ConnectionsNews, chi seguirà la mostra video/fotografica che racconta il progetto, chi si potrà semplicemente godere gli spettacoli, incontrare gli autori dei testi (o il testimonial del festival, Giuseppe Battiston), o anche solo viversi l’atmosfera, giovane e internazionale, al Connections Party, magari in attesa di partecipare agli altri festival teatrali europei con cui Connections è in collaborazione.

Il Festival si apre con la presentazione dell’esito del workshop Waitingfor…Connections, un lavoro che prendendo spunto da alcune scene del capolavoro di Beckett e dall ’ universalità delle sue battute, porta a ragionare su quello che ci si aspetta partendo da quello che già si ha: gli altri. Subito dopo, iniziano gli altri tre workshop: Glee Connections, esperimento che unisce all’esperienza teatrale quelle della danza e della musica, ispirandosi alla serie televisiva di culto Glee; Manzoni Rock’n’Roll, attualizzazione farsesca de I Promessi Sposi, e Dal Teatro al Cinema: uno Studio sul Linguaggio Cinematografico, che esplora le differenze attoriali nei due settori dello spettacolo.

I veri eventi però restano gli spettacoli, frutto del lavoro dei ragazzi con operatori esperti a partire da testi scritti appositamente per loro da autori italiani e stranieri, ora pronti per affrontare il palcoscenico. Il primo è Iragazzidellebarricate, che racconta dei moti del ’48 dal punto di vista di tre ragazzi orfani molto diversi tra loro: una piccola fioraia, un ricco nobile, un ragazzo del collegio dei Marinitt. Segue Gargantua, storia surreale di un bebè-mostro che mangia tutto quello che si trova davanti, poi Brokenville, l’avventura di un bambino in una casa in rovina, in compagnia soltanto di un libro di favole e dei suoi personaggi. La giornata di giovedì si chiude con Storiadiunvampiro, affascinante spettacolo imperniato sulla vita di due giovani donne nei guai, sulle leggende nate dai pettegolezzi, e sulle storie che la mente crea per difendersi dalla realtà. Venerdì si ricomincia con Quando eravamo vecchi, vicenda di nove compagni alla vigilia della maturità alle prese con le scelte sul proprio futuro, poi, sempre a partire dallo stesso tema, Maturità – unafarsa, ambientata in un mondo alla rovescia dove i fannulloni sono premiati e la morale è ribaltata. Dopo un La Bella e la Bestia esilarante ambientato in un reality show, si passa ai toni più riflessivi con Fugee, che vede protagonisti alcuni dei tanti bambini abbandonati che da tutto il mondo arrivano a Londra, tra passati cupi e presenti impossibili. Con 3D si ritorna alla commedia, parlando dei problemi adolescenziali con la metafora di una classe composta da alieni venuti da tutti i pianeti dell’universo. Il penultimo giorno vede in scena In-equilibrio, un ritratto di Milano reso particolare dalla presenza del funambolo Fil, poi Chi è dentro che è fuori, unione di due lavori con due diversi gruppi sul tema comune dell’occupazione – di un liceo o di un bar. Con After Juliet (spettacolo che al ritmo marcato di un perscussionista dal vivo esplora le vicende di Capuleti e Monteschi dopo la morte di Romeo e Giulietta) si chiude anche il penultimo giorno di festival, e si passa all’ultima opera straniera, Just, satira grottesca e inquietante su giustizia e ingiustizia in cui una ragazza è incolpata di omicidio solo per la sua tremenda maleducazione e disobbedienza, e si chiude con un testo italiano: Noccioline, ventitrè brevissime sequenze per non dimenticare i fatti del G8 di Genova.

Teatro Litta
corso Magenta, 24 – Milano
dal 6 al 9 ottobre
Programma:
tutti i giorni dalle 15 alle 22: Osservatorio della Critica
tutti i giorni dalle 15 alle 18: Workshop: Glee Connections, Manzoni Rock ‘n’ Roll, Dal Teatro al Cinema: uno Studio sul Linguaggio Cinematografico
 
Giovedì
ore 15: esiti del workshop Waiting for…connections
ore 16.30: I ragazzi delle barricate, di Daniela Morelli
ore 18: Gargantua, di Carl Grose
ore 19: Brokenville, di Philip Ridley
ore 21: Storia di un vampiro, di Moira Buffini
Venerdì
ore 15: Quando eravamo vecchi, di Emanuele Aldrovandi
ore 16: Maturità – una farsa, di Renato Gabrielli
ore 18: La Bella e la Bestia, di Giuseppe di Leva
ore 19: Fugee, di Abi Morgan
ore 21: 3D, di Magdalena Barile
Sabato
ore 17.30: In-equilibrio, di Tommaso Urselli
ore 18.30: Chi è dentro che è fuori, di Gianni Clementi e Renata Ciaravino
ore 20.30: After Juliet, di Sharman McDonald
Domenica
ore 16: Just, di Ali Smith
ore 21: Noccioline, di Fausto Pravadino
Domenica
ore 15.30: I ragazzi delle barricate, di Daniela Morelli
ore 18: presentazione degli esiti dei workshop