Teatro di giovani, teatro di vita

Domenica 15 gennaio è andato in scena, presso l’Auditorium Flaiano di Pescara, lo spettacolo Figliodiunbruttodio, di Musella e Mazzarelli, nell’ambito dell’eccellente stagione teatrale 2011-2012 organizzata dal Teatro Immediato.

Due storie, due attori, quattro personaggi. Una coppia di amici barboni, accomunati dalla povertà e della reciproca necessità l’uno dell’altro per sopravvivere, attendono l’autobus inscenando, in poche battute, situazioni delicatamente comiche tipiche di una vita semplice e con poche pretese. La loro fraterna amicizia o, per dirla altrimenti, l’affinità spirituale che nasce dalla condivisione della disgrazia della povertà, genera un’atmosfera di reciproco amore, sostegno, e fiducia, alleggerita e, nel contempo, rafforzata da un profondo senso di accettazione della realtà – quasi cristiano: disperato eppure ancora fiducioso in un futuro che, come è facile prevedere, non sarà molto diverso dal presente.

All’opposto, lo spregiudicato conduttore televisivo del famosissimo reality show FDB, Figli di un brutto Dio, è alle prese con il provino di un aspirante protagonista, Fabri, deciso a fare qualsiasi cosa pur di non farsi scappare “la grande occasione della mia vita”. Entrambi incarnano alla perfezione lo stereotipo del moderno business man avvezzo all’inganno e alla mistificazione delle vite degli altri, e del giovane tv-dipendente decisamente poco smart ma, in fondo, ingenuo, che ha come unica speranza per dare un senso alla propria vita grama quella di ottenere il successo mediatico che, ne è certo, gli aprirà le porte della felicità. Come da copione: entrambi egoisti e ridicoli.

Le due storie, opposte e insieme complementari, rappresentano due facce della stessa medaglia, la nostra realtà contemporanea: fatta di grandi contrasti e tristi illusioni, di profonda solitudine, tipica della classe borghese benestante, e di fraterna vicinanza spirituale, unico risarcimento a una vita di indigenza e di sacrifici. Musella e Mazzarelli, eccezionali registi, interpreti, drammaturghi e allestitori dello spettacolo, coinvolgono ed emozionano con due storie apparentemente semplici, fondate sul luogo comune più noto a tutti: i poveri di denaro sono ricchi di spirito mentre i ricchi di denaro sono poveri di sentimenti. Lo spettacolo restituisce questo contrasto in tutta la sua efficacia, a sottolineare che spesso è la vita stessa che, stritolandoci in una morsa inesorabile ci costringe ad azioni efferate o moralmente discutibili. Infatti, è proprio all’impellenza del vivere e dalla più banale delle due storie, quella del reality, che nasce il drammaticissimo colpo di scena che è l’apice della pièce, in uno scambio simbiotico di vita-morte che esemplifica il senso di ricerca della felicità che tutti accomuna, seppure con modi e significati diversi. Rimane la frattura e il dolore di un evento ormai irreversibile, il destino ineluttabile.

Lo spettacolo si chiude con i due barboni che, delicati, autoironici e fortemente comici, si rassegnano al flusso della vita, si abbandonano completamente alla loro quotidianità – quasi felici, pur tuttavia, grazie al loro agire semplice che non impedisce loro di sognare un futuro migliore.

Lo spettacolo è andato in scena:
Auditorium Flaiano

Lungomare Cristoforo Colombo, 120 – Pescara
domenica 15 gennaio, ore 18.00

Figlidiunbruttodio
via Gobetti, 3 – Pescara
di e con Paolo Mazzarelli e Lino Musella

Lo spettacolo continua:
domenicva 22 gennaio – Teatro Elicantropo di Napoli
mercoledì 8 febbraio – Festival Artdanthé di Parigi