Donne dalla A alla Z

Due donne si raccontano come in uno specchio ribaltato: una fuga e un ritorno, un dramma personale e la sofferenza di un popolo. Un altro assaggio tutto al femminile.

Si è conclusa domenica 7 ottobre, all’interno di una delle sale della Domus Talenti, la Fase I della rassegna di teatro al femminile Ingrediente F firmata Off Rome, che ha visto in scena Chiara Casarico e Tiziana Scrocca, autrici anche di un emozionante testo dal titolo Figlie di Sherazade.
«Il mio nome comincia per A… Aysha» esordisce la prima donna, «Sono tre mesi che organizzo la mia fuga… Io sono nata a Berlino da genitori turchi… Avevo dodici anni quando mio padre mi promise sposa a mio cugino… Il sorriso mi morì istintivamente sulle labbra».
La sua è una quotidianità fatta di soprusi e violenze tanto che, dopo un periodo vissuto come un animale braccato, approda a un centro d’accoglienza per donne maltrattate, confrontandosi con le quali rielabora il proprio vissuto scoprendo il potere curativo della parola e l’importanza di testimoniare la propria esperienza.
«Il mio nome comincia per Z…» così si presenta invece la donna alla destra degli spettatori, che alterna la sua storia all’altra, accompagnando l’emozione alla gestualità coreografica dei movimenti lenti, ripetuti e speculari che costruiscono entrambe.
«Io sono nata a Kabul, “il mio paese” e lo guardo come attraverso le sbarre di una cella… Sotto il burka…».
Zoya, sarà questo il nome che le daranno nella scuola clandestina per donne, è una ragazza afghana che cresce nella consapevolezza di voler fare qualcosa per aiutare il proprio paese a risorgere dalla guerra e dal fondamentalismo. Tornando in Afghanistan e riprendendo l’attività clandestina dei genitori, scopre che la sua non è solo un’esigenza politica, ma anche una pulsione intima.
La scena, che vede al centro le due donne insieme alla “Gabbia cubica” – scultura di Nato Frascà realizzata nel 1964-65 – è intramezzata da un canto, con la voce di Rosie Wiederkehr, che rappresenta la voce dell’anima di tutte le donne schiave della loro condizione, ed è costituita da luci e ombre generate dalla proiezione di immagini che Franca D’Angelo ha raccolto nei suoi percorsi di ricerca e di vita.
Libertà e pace, per questi diritti lottano a gran voce le due donne, scalze in scena, che nel vuoto di uno spazio astratto e buio mettono l’accento sulle condizioni del genere femminile e le sue ineguaglianze culturali dense di negazioni, omissioni, amputazioni e censure.
In quest’ottica lo spettacolo è stato rappresentato nel 2007 durante la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, alla Fiera Internazionale dei Diritti e delle Pari Opportunità per tutti e come chiusura dell’Anno Europeo delle Pari Opportunità.
La voce come parola, come presa di coscienza, condivisione, testimonianza.
La voce come canto, come sfogo, lamento, speranza. La voce come quella delle donne, non solo due, ma tante.

Lo spettacolo è andato in scena:
Domus Talenti
via delle Quattro Fontane, 113 – Roma
domenica 7 ottobre, ore 21.30
(durata 1 ora circa senza intervallo)

Ingrediente F – Rassegna di teatro al femminile presenta
Figlie di Sherazade
con Chiara Casarico, Tiziana Scrocca