L’Europa riparte dalla sperimentazione lituana

All’Auditorium Parco della Musica va in scena Fuori dei giochi, spettacolo all’interno di Flux. Festival lituano delle arti, occasione imperdibile per scoprire una scena sperimentale che coinvolge teatro, musica e danza, espressione del progetto culturale dell’identità europea.

Se è necessario oggi riscoprire e recuperare un autentico spirito europeista, per contrastare la disillusione collettiva dettata dalla miopia dei diktat economici, è evidente come sia altrettanto necessario ripartire da quello che è l’autentico collante che tiene insieme il continente da secoli, la cultura, e farlo nelle sue molteplici sfaccettature e declinazioni. Non solo: l’Europa è un continente plurale, polimorfo, che al suo stesso interno accoglie tante diversità, soprattutto perché è composto da realtà e nazioni lontane tra loro, caratterizzate da tradizioni, lingue e sensibilità differenti che sono il risultato di sviluppi storici lontani. Per questo, per riscoprire l’Europa è importante non solo rivolgersi alla cultura in senso generico, ma anche discostarsi dalle scene dei grandi paesi fondatori, per accorgersi finalmente della stimolante attività artistica che proviene da nazioni europee più piccole e confinanti, che presentano una effervescenza culturale che è il deposito e l’energia da cui bisogna ripartire.

Tra questi paesi troviamo la Lituania, che ha adottato la moneta unica solo nel 2015 ed è Stato membro dal 2004; quest’anno la Lituania festeggia il centenario della sua indipendenza e della nascita della Repubblica, e per farlo ha deciso di investire proprio sulla promozione del proprio patrimonio culturale, soprattutto nella prospettiva contemporanea. Dare visibilità alla stimolante scena dell’arte contemporanea, che attraversa la videoarte, il teatro, il cinema sperimentale, e partendo da questa scena scoprire e accorgersi come un paese lontano come la Lituania, dalla storia complessa segnata prima dall’occupazione nazista poi da quella sovietica, sia molto vicino a noi e perciò allo spirito europeo. La sperimentazione espressiva dell’arte contemporanea infatti mette in rapporto la cultura lituana a quella “ufficiale” del centro e sud Europa; non a caso, quello che è in scena all’Auditorium dal 4 al 15 maggio è chiamato Flux. Festival lituano delle Arti.

Con Flux il riferimento chiaro è a uno dei movimenti di neo-avanguardia che hanno segnato l’arte europea del Novecento, ovvero Fluxus, capeggiato e fondato dall’artista lituano George Maciunas: un movimento che mise in discussione la classica distinzione tra modalità espressive, che ha giocato sullo sconfinamento tra arti e soprattutto tra arte e vita, in un “flusso” indistinto. Non possiamo non pensare proprio al flusso assistendo a Fine dei giochi, spettacolo di danza sperimentale portato in scena dalla compagnia Urban Dance Theater Low Air: coreografie deliranti capaci di mettere in luce lo sconfinamento tra sogno e realtà, ma anche la tensione irriducibile tra individuo e mondo esterno. Il ballo diventa in un istante convulsione epilettica, il tutto cadenzato dal suono tenace e potente di una drum machine suonata come a un concerto rock, tra tonalità grottesche e drammatiche. Uno spettacolo che evidenzia proprio l’osmosi di dimensioni espressive (musica, danza, teatro), che appare subito assai affine alla ricerca teatrale e scenica a cui siamo più avvezzi, ossia quella francese, spagnola o italiana stessa: questa è l’Europa, e per riscoprirla dovremmo dedicare maggiore attenzione ai fenomeni della scena dell’arte contemporanea.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno di Flux. Festival lituano delle Arti:
Auditorium Parco della musica
Via Pietro de Coubertin, 30 – Roma
Teatro Studio Borgna
9 maggio, ore 21.00

Istituto Lituano di cultura hanno presentato
Fine dei giochi
di Urban Dance Theatre Low Air