Teatro al tempo del Covid-19

Presso La Corte Ospitale di Rubiera vanno in scena i cinque spettacoli finalisti del contest biennale per Compagnie under 35.

Giunge alla terza edizione Forever Young che – pur tra mille accorgimenti e, in parte, timori che il Covid-19 e i continui decreti del Governo sulle misure per contrastarlo rendessero impossibile la manifestazione – si è svolto nella più completa efficienza e tranquillità, dimostrando ancora una volta che il teatro può e deve resistere a tutto.

Del resto, questo prolungarsi dello stato d’emergenza – con conseguenti tagli delle attività economiche e uno stillicidio terroristico dei mass media che accresce l’insicurezza e le ansie della cittadinanza – porta anche ad altri problemi e, forse, può essere tra le cause del tentativo di suicidio, sulla linea ferroviaria Lucca/Prato, che ha comportato un pesante ritardo del nostro convoglio e il fatto che non si sia riusciti ad assistere al primo spettacolo in programma.

Arrivati giusti in tempo per Canaglie – della Compagnia CARLeALTRI – ci si ritrova catapultati in un intreccio di rapporti familiari e trame gangsteristiche in bianco e nero, tra La famiglia Addams e Piccole canaglie. Un richiamo ai maestri della truffa, Totò in primis, per una madre che tenta, e in parte riesce, a fare della stessa un mestiere come tanti altri. Una comicità semplice, fatta di ammiccamenti e battute che tengono tutti in uno stato di tensione per il timore che la verità si sveli, facendo crollare il castello così faticosamente costruito. Un nucleo di affetti così fragile che è sufficiente un’insinuazione, ossia una lettera anonima, a metterlo in crisi, a svelare il non detto ma, soprattutto, a cercare o a inventarsi, come al solito, un capro espiatorio. Colpi di scena, spesso prevedibili, misti a comportamenti fideistici quasi si appartenesse a un culto. La verità manipolata e la soluzione del problema nel colpo ben riuscito – una truffa sull’appalto per dei lavori di restauro. Una messa in scena dal ritmo serrato, a tratti un po’ stucchevole, che però rivela la fragilità dell’istituzione familiare, che, spesso, si sostiene più sugli interessi che la coinvolgono che su reali sentimenti d’affetto.

Sabato 8 ottobre alle ore 11.00, nella Sala Sassi, è andata in scena la Compagnia Coppelia Theatre con BornGhost – Multimedia show for actress and puppet, con la drammaturgia di Mariasole Brusa che ne è anche interprete. Accompagnata da una musica inquietante la protagonista, seguendo il ritmo della stessa, recupera quello che sarà la vera protagonista dell’intera performance. Il velo bianco diverrà, di volta in volta, vestito, corpo, catena, copricapo, simbolo di maternità e maschera. Uno spettacolo che non riesce a unire, da un punto di vista drammaturgico e scenico, le due parti che lo compongono. La prima, più convincente, agita con il puppet ideato da Jlenia Biffi – una bambina fantasma che gioca, o finge di farlo, con i suoi coetanei. Tornano alla memoria momenti d’infanzia anche se inscritti in un’atmosfera sospesa e cupa. Il corpo della bimba, formato dalle pieghe del velo, che compare alla finestra per poi trasformarsi, nel buio totale, in una maschera di Halloween è molto tenero e convincente. La seconda parte, scollata anche a livello di fruitori (si passa dallo spettacolo per ragazzi a quello per adulti), vede una nascita che si trasforma da subito in dramma e tratta della vicenda del XIV° secolo che coinvolse Ugolinuccio e Costanza Malatesta – in provincia di Rimini. L’attrice cambia registro, quasi aggredendo gli spettatori, quella che vediamo è una vecchia con le sembianze da strega che, alternando un fastidioso farsetto alla voce tonante del padre, ci riversa addosso la storia della figlia dei due nobili, la piccola Adele. La scenografia è semplice ma funzionale, così come la partitura musicale e l’uso delle luci. La drammaturgia, al contrario, risulta slegata, come scrivevamo, con andamento altalenante, e fatica a raccordare tra loro gli eventi e i personaggi (spesso enfatizzati e resi stereotipati nella resa attorale).

Segue, alle 15.00, la Compagnia Il Crepuscolo con La Gloria. Su un palcoscenico spoglio si alternano gli interpreti. Un inizio, su musiche di Wagner, molto simile allo spettacolo precedente con, in questo caso, l’attrice Marina Occhionero (già interprete in lavori di Oscar De Summa) che accenna a passi di danza – poco comprensibili e ancora meno pregnanti. Una drammaturgia verbosa alterna stacchi musicali, parti recitate e proiezioni sul fondo nero del palco. Una serie di didascalie (atmosferiche), peraltro poco attinenti, e video spuri fanno da contorno – senza incidere veramente nella messinscena ma quasi come intermezzi à la Corrado D’Elia. Ben interpretato – nonostante appaia in alcuni momenti un po’ enfatico – dall’attore Alessandro Bay Rosso, peraltro già vincitore alla scorsa edizione di Forever Young, il personaggio di Adolf Hitler. Dario Caccuri, l’amico del futuro dittatore, molto centrato sul proprio ruolo, contribuisce in maniera significativa alla narrazione. Una drammaturgia che si interroga sulle esperienze giovanili del Führer e che, solo a tratti, riesce a rendere credibile la sua successiva ascesa al potere. Slegata dal mondo esterno e dall’epoca che si vivrà a breve, ossia la Grande Guerra e le conseguenze economiche del Trattato di Versailles, riduce la frustrazione a un triangolo amoroso fallito e agli intrighi meschini per portarlo a termine. Anche se la capacità di manipolazione sarà parte attiva nell’ascesa al potere, questo Adolf imberbe non sembra andare molto oltre l’intrigo da pochade. Si rischia di non cogliere la reale capacità di coinvolgimento emotivo e iseologico che personaggi storici, in questo caso Hitler, avranno sulle masse, la forza di inculcare la necessità di un ‘bene supremo’ e la furia distruttiva che ne deriverà.

Ultimo spettacolo della rassegna, alle 17.00, Notte all’Italiana della Compagnia Segreto/Pisano. Uno spaccato della politica italiana, nella fattispecie quella di un partito inserito nelle istituzioni e dei rapporti tra i membri al suo interno. Una contrapposizione, quella rappresentata, un po’ datata, legata al concetto degli opposti estremismi – fascisti e comunisti – che poco si accorda con l’evoluzione della politica attuale del nostro Paese. Una festa ove si scontrano le logiche di partito: gli eletti che evocano il mandato scordandosi il programma, e lo scollamento completo con la realtà che dovrebbero rappresentare. Buona la resa scenica e l’interpretazione dei protagonisti con una regia che ha saputo amalgamare i vari momenti nonostante le restrizioni del momento – che hanno portato alla recitazione delle didascalie invece che alla messa in atto delle azioni (in tempi in cui il potere si arroga anche il diritto di fare la regia a teatro, ma non altrettanto al cinema). Vedendo lo spettacolo, viene un po’ di nostalgia per i momenti in cui gli ideali erano ancora presenti nella vita sociale e davano forza e spinta per il cambiamento. Mentre il pericolo, paventato alla fine della festa, rischia, di questi tempi, di essere molto attuale.

And the winner is… come doveroso, eccovi il vincitore. I giurati Claudia Cannella, Carlo Mangolini, Fabio Masi, Giulia Guerra (tutti e quattro anche nella giuria del Premio nel 2019), oltre a Giulia Delli Santi, Gilberto Santini e Fabio Biondi hanno scelto La Gloria, in quanto: “A partire da un frammento della giovinezza di Hitler, il testo riesce a far risuonare una pluralità di temi storici ed esistenziali, anche di forte attualità: l’inquietante presagio storico, il conflitto frustrante tra realtà e aspirazioni personali, l’inganno e la menzogna. A sostenerlo una lettura registica dalle linee nitide e consapevoli, fondata su una prova attoriale di grande efficacia, a partire da quella del protagonista”.

Gli spettacoli sono andati in scena nell’ambito di Forever Young 2020:
La Corte Ospitale
via Fontana, 2 – Rubiera (RE)
ideato e promosso da La Corte Ospitale di Rubiera
realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

mercoledì 7 ottobre 2020, ore 18.00
Compagnia DeiDemoni presenta:
Charlie Sonata
di Douglas Maxwell
traduzione Francesca Montanino e Matteo Sintucci
regia Mauro Parrinello
con Giada Fasoli, Elisabetta Fischer, Alice Giroldini, Mauro Parrinello, Matteo Sintucci e Marco Taddei

ore 21.00
Compagnia CARLeALTRI presenta:
Canaglie
da un testo di Giulia Bartolini
regia e drammaturgia Giulia Bartolini
con Grazia Capraro, Luca Carbone, Francesco Cotroneo e Giulia Trippetta

giovedì 8 ottobre 2020, ore 11.00
Compagnia Coppelia Theatre presenta:
BornGhost
(spettacolo multimediale per marionette e attori)
regia Jlenia Biffi e Mariasole Brusa
drammaturgia e performer Mariasole Brusa
scene e puppet Jlenia Biffi

ore 15.00
Compagnia Il Crepuscolo presenta:
La Gloria
di Fabrizio Sinisi
regia Mario Scandale
con Alessandro Bay Rossi, Dario Caccuri e Marina Occhionero

ore 17.00
Compagnia Segreto/Pisano presenta:
Notte all’italiana
di Fabio Pisano
regia Michele Segreto
con Ciro Masella, Marzia Gallo, Sebastiano Bronzato, Marco Rizzo ed Elisa Proietti

Fotografia Di Leo Merati