Non per cattiveria… solo per curiosità!

Antonio Rezza invade lo spazio scenico del festival Eclettica, presentando all’incredulo pubblico lo spettacolo Fotofinish, coadiuvato da Flavia Mastrella. Sarebbe cosa ardua riassumere ciò che accade sul palco: Antonio Rezza è una consapevole mina vagante, un generoso e disturbante dispensatore d’arte viva.

Lo spettacolo ruota inizialmente intorno al personaggio di un megalomane che adora essere immortalato nelle foto. Un uomo con un ego in visibilio, un aspirante politico adoratore di sé stesso, costruttore di case di cartone e ospedali, che arriva a modificare la struttura delle torri gemelle americane (le fa un po’ più basse, che se cadono fanno meno male!) o a indire concorsi premio con in palio una bicicletta per agevolare il sopraggiungere di un infarto. Un uomo per il popolo che divide i “pornodori rossi” e una maglietta bagnata di sudore socialista con il compagno di scena Armando Novara. A un tratto lo spettacolo implode, anzi esplode: Rezza si scatena e chiama sul palco una quantità imprecisata di spettatori: li scuote dalla tranquillità del ruolo passivo, li istiga e li manda fuori dalla scena uno alla volta, previa esecuzione tramite colpo di pistola e dopo poco sono gli spettatori stessi che prelevano altri spettatori e collaborano alla carneficina scenica; il pubblico partecipa, resta allibito, prova a nascondersi, mentre Rezza manda al diavolo un cane che abbaia lì vicino: una spettatrice dalla platea risponde a una sua battuta e lui reagisce: «Zitta! Ora non è interazione, è solo azione! Ecco, hai visto? Mi hai disturbato, ma io sono forte e ricomincio sempre!». Rezza è inarrestabile, diretto e dissacrante: offre le sue natiche o le pudenda, mostrate con goliardica autoironia e divertita esposizione di un corpo di scomposta magrezza. Si offre nudo al suo pubblico, utilizzando i particolarissimi oggetti scenici creati per la performance. Nessuno è escluso dal momento della rappresentazione e gli insulti, le invettive come la nudità sono un modo di scardinare i tabù del luogo inviolabile della rappresentazione che diventa azione nell’azione, terremoto interattivo: un pungolare continuo e il suono gracchiante di una voce, il battito sincopato delle mani e una violenza dialettica che sembrano voler dire a ogni pensiero passivo della gente: «Dai, ritorna a essere! Rimettiti in piedi, maledetto!». Qualcuno durante lo spettacolo si copre il viso con le mani; qualcuno ride di nascosto per un riso non autorizzato, per un cinismo che tocca corde profonde; lo spettacolo può piacere come disturbare, ma l’intento dell’attore è ben chiaro: Rezza non vuole demolire o scandalizzare, ma richiamare al disordine lucido del pensiero e della partecipazione attiva.

Lo spettacolo è andato in scena:
Parco delle Energie (Ex Snia)
via Prenestina, 175 – Roma
venerdì 20 Luglio, ore 23.00

Festival Eclettica presenta
Fotofinish
di Antonio Rezza, Flavia Mastrella
con Antonio Rezza