Francesco Nuti: scene di vita

castello-pasquiniAl Castello Pasquini di Castiglioncello anteprima nazionale dello spettacolo scritto e diretto da Valerio Groppa tratto dall’autobiografia del celebre attore.

“Correva l’anno 1988. In un pomeriggio domenicale d’inverno, nella ressa di tazzine di caffè e cioccolate in un locale vicino al Duomo di Prato, inaspettatamente, alla porta, si presenta Francesco Nuti. Il mondo si ferma, sembra di essere in uno spezzone di pellicola, sospesi nel tempo. Io ero là per caso, vicinissima alla porta. Allungo il braccio per aprire quel vetro che ci divideva. Per me Nuti era, come per altri milioni di toscani e italiani di quegli anni, un idolo. Non dimenticherò mai quell’attimo».

Da allora è trascorso oltre un quarto di secolo. Francesco Nuti, oggi, ha da poco compiuto 59 anni e di vicissitudini, in questi anni, ne ha passate parecchie. Il suo spettacolo, Francesco Nuti, andata, caduta e ritorno, in scena al Castello Pasquini di Castiglioncello in anteprima nazionale, è scritto e diretto da Valerio Groppa. Tratto dall’autobiografia Sono un bravo ragazzo, ripercorre la vita dell’attore, regista, sceneggiatore e cantante toscano, dagli esordi al successo, fino all’incidente che lo costringe sulla sedia a rotelle e, finalmente, la rinascita e una nuova voglia di tornare al lavoro.

Lo spettacolo è brillante, il pubblico numeroso. Tra le facce note spiccano alcuni sindaci e personaggi legati al cinema, habitués di questa suggestiva località toscana. L’attore Nicola Pecci interpreta Francesco. Con pochi dettagli scenografici che rimandano al personaggio Nuti – occhiali, stecca da biliardo, un cappello, un tavolino pieno di bottiglie vuote e un divano – si ripercorrono la vita e la carriera artistica di Francesco Nuti che, all’apice del successo, faceva innamorare le donne e divertire gli uomini.

A latere scorrono immagini tratte dai suoi film o primi piani dei suoi sorrisi sornioni. Sul palco, insieme a Nicola Pecci, una band di ottimi musicisti esegue le canzoni di Nuti.

«In tutti i mi’ film io c’ho messo la mi’ vita», recita Pecci in slang pratese. «I film che amavo di più erano Il monello di Chaplin e Lo spaccone, con Paul Newman. Sono sempre stato un portatore sano di malinconia: avevo la solitudine del monello e l’arroganza dello spaccone. Il cinema l’ho fatto per le donne, perché le amavo tutte: era quasi un’ossessione». Ma Francesco Nuti non è felice fino in fondo neanche quando, agli inizi degli anni 90, al top della carriera come attore e regista, con il film Donne con le gonne incassa oltre 23 miliardi di vecchie lire. A Firenze la gente lo ferma per strada chiedendogli un bacino, il famoso bacino ossessivo di Caruso Paskoski di padre polacco.

Lo spettacolo scorre leggero, il pubblico ha curiosità di conoscere meglio, dal di dentro, la vita di Nuti. C’è anche un velo di malinconia, quel sentimento che ha sempre accompagnato l’artista e che, attraverso lo spettacolo, tocca gli spettatori. La performance si conclude. Il pubblico in piedi applaude forte, si commuove.

Ma Francesco ha un messaggio per chi lo ama ancora. Il fratello Giovanni sale sul palco con un biglietto in mano: “Cari amici, sono tornato a Narnali e racconto ai miei nipotini di quando sono resuscitato. Ho voglia di lavorare. Sto scrivendo un film e mi piace il gelato”. Giovanni Nuti ringrazia del calore ricevuto in cambio di queste poche parole. Il pubblico è ancora in piedi ad applaudire. I fan non lo hanno dimenticato, sono qui a dimostrarlo, lo seguono numerosi sulle pagine di Facebook e attendono con affetto il suo prossimo ritorno sul set.

Lo spettacolo è andato in scena:
Castello Pasquini
Castiglioncello (Livorno)
martedì 5 agosto

Francesco Nuti andata, caduta e ritorno
tratto all’autobiografia Sono un bravo ragazzo
drammaturgia e regia Valerio Groppa
con Nicola Pecci
musiche Giovanni e Francesco Nuti
arrangiamenti Marco Baracchino
eseguite dal vivo da Marco Baracchino (chitarra), Francesco Menici (pianoforte e tastiere), Fabrizi Morganti (batteria), Claudio Giovagnoli (clarinetto, sax e flauto), Milko Ambrogini (basso e contrabbasso)
special guest Niki La Rosa (chitarra) per Olga tu mi fai morir
durata 90 minuti