«Chi siete, cosa fate, cosa portate, sì ma quanti siete?»

Grazie a quei bei tipi del Glamda ancora una volta il Quirinetta apre le porte a qualità sonore decisamente non convenzionali, «perché dal 2016 la musica non si deve solo sentire, ma anche vedere». I Frank Sent Us presentano il loro nuovo live e i nuovi virtual featuring; e la serata si fa incandescente.

«Qui non si tratta di un gruppo elettronico che, mentre suona, ha delle immagini su uno schermo alle sue spalle e non si tratta di un dj perso nel monitor del computer che ha davanti. Qui si tratta di un gruppo rock con tanto di chitarrista (Mastro), bassista (Orang3) e batterista/beat maker (Frenetik Beat) che sudano, sputano e danno l’anima sul palco mentre uno strano mutante artistico (Frank Sandrello) suona le immagini con loro». Recita così la presentazione ufficiale del gruppo, che ama inquadrarsi nel genere Audiovideo Killer live show.

Attivi dal 2008, i Frank sono stati i primi in Italia a “frankizzare” prodotti audiovisivi per proporre uno spettacolo live mai visto nella penisola. Il termine fa riferimento al patchwork artistico di derivazione Shelleyana (i.e. Frankenstein) che, prendendo pezzi di un audiovisivo e remixandoli, dà vita a una creatura mostruosa capace di deambulare sulle proprie gambe e far andare in visibilio gli spettatori. Sì, perché video-manipolando grandi successi non solo musicali (vedasi il loro cavallo di battaglia, Pulp Fiction AV Remix “Like A Bitch”), si viene immersi in un mondo parallelo in cui gli idoli pop dei nostri tempi si ritrovano ignari a cantare su un palco.

Ma non finisce qui. Ultimamente i Frank hanno preso il vizio di scrivere (o co-scrivere) le proprie canzoni, andando a creare dei cosiddetti virtual featuring con altri artisti che, una volta registrato il pezzo, si ritrovano proiettati su tre schermi alle spalle del gruppo che si diverte a manipolarli a proprio piacimento (giocando, per esempio, con il colosso dell’hip hop romano, i Colle Der Fomento).

Una band nata per suonare live, con uno spettacolo pensato per sorprendere – almeno la prima volta. Se da un lato non ci si può che levare il cappello davanti a cotanto talento illuminato, infatti, dall’altro bisogna ammettere che il prodotto finale è sì stupefacente, ma di difficile fruizione a livello coreutico (poco ballabile, in sostanza). I Frank Sent Us corrono il rischio di essere gli unici a saltare e a sudare ai loro stessi concerti se non riescono ad andare oltre alla trovata (geniale) della frankizzazione e a creare linee melodiche meno acide e frammentate. Prendendo spunto dal mostro letterario, i Frank non dovrebbero abbandonare la propria creatura a se stessa, continuando a curarla e a migliorarla. Perché hanno tra le mani il futuro dell’elettronica italiana.

Lo concerto è andato in scena
Quirinetta Caffè Concerto

via Marco Minghetti 5 – Roma
sabato 5 marzo
ore 23.00

Frank Sent Us
Frank Sandrello, A/V player
Mastro, chitarra
Orang3, basso
Frenetik Beat, batteria e beats