Ardere di Poesia

teatro-argot-studio-romaAl teatro Argot Andrea Renzi si ripropone con la sua divampante e appassionata lettura di Majakovskij.

Portare in scena i componimenti di un poeta così poliedrico e rivoluzionario come Majakovskij non è affatto semplice, soprattutto quando si concepisce lo spettacolo come un intero monologo di quasi un’ora. Ma Andrea Renzi ci riesce magistralmente, tenendo alta e sempre viva l’attenzione del pubblico. L’attore sembra quasi entrare in una trance: il poeta parla e vive per mezzo di lui. Ciò costa non poca fatica: la voce è sempre attenta alle sfumature e ai cambi di tono, la mimica mostra tutto il degrado del corpo: talvolta presenza piena, talvolta scheletro rinsecchito, talvolta larva che torna a uno stadio primordiale. Ma, d’altronde, sembra l’unica via per riuscire a rappresentare l’essenza di un artista dalla vita travagliata e dalla poetica tanto complessa che, in sentori già pre-rivoluzionari, tocca tematiche delicate che vanno dalla religione, all’amore fino agli ideali di giustizia e libertà. Un poeta che come un veggente, un secolo fa, prediceva i destini del suo paese, un pensiero che, ancora oggi, sembra essere attuale.
Lo spettacolo, già messo in scena nel 1993 (anno del suo debutto ufficiale), diventa per Renzi una sorta di ritorno alle origini nel ventennale della morte di Antonio Neiwiller: un omaggio a un grande artista e fondatore dei Teatri Uniti. Si tratta di un doppio tributo: Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij è, prima ancora di essere decantato, un momento dell’anima. Assume una doppia valenza metaforica: il fuoco che nutre l’artista e l’irrequietudine che lo domina. Solo in questo senso hanno pieno titolo di essere assunti a simbolo una Smith and Wesson a canna corta, dei petardi, un cielo stellato e dei fuochi d’artificio. Le poesie tratte dal poemetto La nuvola in calzoni sono rivisitate e trasformate in delle vere e proprie “prove d’attore”. Il tutto inserito in un crescendo “emotivo” scandito da silenzi e spari che fanno trasalire, poiché neanche lo spettatore deve avere tregua. A ogni sparo corrisponde una pausa e a ogni pausa un cambio di registro interpretativo.
La poesia, scrive l’attore-regista, serve a «tenersi aperti verso ciò che il teatro non è ma che il teatro alimenta. E i poeti alimentano le fonti più profonde della nostra vita ed è in nome di questa necessità, continuamente rimossa, che vale la pena mantenere accesa, con i poeti e la poesia, una relazione vitale». Essa prende corpo e voce e diventa Teatro, ma, ancora prima, soddisfa un bisogno, un’urgenza impellente che scorre nelle vene e fa ribollire il sangue.
Magnifica performance di Andrea Renzi, autore, attore e regista, presente anche al Festival del Cinema di Roma con Racconti d’amore di Elisabetta Sgarbi, e intenso e sentito omaggio al grande poeta russo. Musiche malinconiche e atmosfera che, seppur essenziale, resa suggestiva dal gioco di luci e dai rumori assordanti di spari che culminano in fuochi d’artificio.

fuochiamare

Lo spettacolo continua:
Teatro Argot Studio
via Natale del Grande, 27 – Roma
fino a domenica 1 Dicembre
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.30 (lunedì riposo)

Teatri Uniti presenta
Fuochi a mare per Vladimir Majakovskij
di e con Andrea Renzi
luci Pasquale Mari
suono Daghi Rondanini