Allo Zelig di Milano il comico ormai impegnato da anni con i suoi show televisivi, porta in scena uno spettacolo in cui l’autobiografia si trasforma in un evento straordinario e senza precedenti. Il ritorno al cabaret dell’attuale opinionista della Domenica Sportiva convince il pubblico.

Dopo anni di intensa attività televisiva, sia come conduttore che come autore, Gene Gnocchi torna al primo grande amore della sua carriera, il cabaret, rivisitando alcuni vecchi testi e offrendo un’immagine trasversale della sua comicità anche al pubblico teatrale. Da gennaio di quest’anno, infatti, il comico è tornato allo Zelig (con puntate anche in altri teatri, come il Franco Parenti), nel suo abito tv serale, per ricominciare l’ attività di monologhista e cabarettista e riscoprendo le sue origini davanti al grande pubblico.

Il passo, quanto mai gradito, ha avuto così la sua naturale prosecuzione sul piccolo palco dell’Off di viale Monza sabato 23 ottobre, serata in cui il comico parmense ha di fatto condotto uno spettacolo da unico violino. Cose che mi sono capitate… ancora si presenta al pubblico come un collage di esperienze autobiografiche in cui il paradosso sembra essere il vero filo conduttore della narrazione.

Aiutato da un leggìo, come se fosse una sorta di cantastorie per il pubblico, Gene Gnocchi narra tutto l’impossibile della sua vita – dagli incontri con Capezzone in un centro commerciale, alle disperate richieste di aiuto di Berlusconi, dagli incontri con il papa alle fantomatiche richieste di Obama – nei panni di un’improbabile agenzia interinale, senza mai interrompersi.

Il racconto si snoda e apre un’infinità di parentesi, ognuna colma di paradossi, invenzioni e assurdità, tanto che a un certo punto diventa difficile cogliere i passaggi comici delle singole vicende. Il labirinto delle “cose” che sono capitate a Gene si apre davanti agli occhi dello spettatore, che poi ci si perde dentro i meandri e viene guidato con destrezza verso l’uscita – dove si ritroverà con il sorriso sulle labbra. Ogni tanto sembra di assistere a uno di quei racconti per bambini, molto fantasiosi, che non riuscendo a convincere completamente i propri uditori inventano e inventano fino a che l’illogicità totale del racconto non raggiunge il proprio scopo: stordire e far sorridere.

Gene Gnocchi “conta” per un’ora e mezza a un ritmo sostenuto le sue storie paradossali e il pubblico, il suo pubblico ride soprattutto perché comprende che il primo a non essere convinto delle assurdità è proprio il narratore. Come si può credere in effetti che Angelina Jolie, impegnata a sostenere l’esame come testimone di Geova, lasci i propri figli in custodia a Gene, improbabile baby sitter? Il tipo di comicità dell’ex conduttore di Gnok Clacio Show mischia così tanti elementi nelle vicissitudini raccontate che diventa difficile non ridere. Alla lunga, però, si perde un po’ nella stessa struttura che può risultare per qualcuno ripetitiva e monotona, ma lascia stupiti per la capacità di fantasticare con elementi di cronaca, di giornalismo impegnato e gossip, mescolati alla propria esperienza personale.

Forse solo un po’ arrugginito, ma mai banale, Gene Gnocchi è riuscito comunque nell’intento di tornare cabarettista, nel senso teatrale del termine, dopo un’esperienza ventennale di televisione pura; la fama costruitasi e il personaggio simpatico noto per la caratteristica “erre” ci sono ed esistono, ma il signor Gnocchi non è solo quanto mostrato in tv è anche un comico che riesce, tramite i suoi monologhi, a raccontarsi e a dare una dimensione più intima della risata.

Lo spettacolo è andato in scena a:
Zelig Cabaret

viale Monza 140 – Milano
sabato 23 ottobre
Gene Gnocchi: Cose che mi sono capitate… ancora.