L’amore ai tempi dell’Unità d’Italia

I sonetti di una celebre poetessa ripercorrono una storia d’amore vissuta nei mesi infuocati dei moti rivoluzionari.

La rassegna teatrale Exit, ospitata dal Teatro Furio Camillo, si chiude con uno spettacolo dedicato alle donne e al Risorgimento italiano. Ghinaicos in greco antico indica il sesso femminile, ma la Compagnia dell’Appeso non mette in scena né Elena né Cassandra, ma una milady inglese di metà Ottocento, Elizabeth Barrett Browning. La storia della poetessa viene narrata attraverso una voice off e le poesie d’amore della scrittrice. In scena un leggio, un tavolo ricoperto di velluto rosso con sopra numerose carte fittamente scritte che da solo sta a rappresentare la stanza da letto della scrittrice. La poesia per Elizabeth Barrett è tutta la sua vita. Dal leggio il narratore racconta la storia che si svolge contemporaneamente nella stanza. Elizabeth a causa di una malattia vive in una condizione di clausura, la carnagione chiara e il corpo minuto in una veste bianca la fanno somigliare a uno spettro. La sua solitudine è allietata da Flesh, un cocker così simile a lei nell’aspetto quanto lontano, per l’euforia del suo carattere. Nel 1844 la poetessa pubblica la sua prima raccolta di sonetti, Poems. Nei fogli, ammucchiati sulla scrivania, la giovane donna scrive versi su versi e l’unico contatto con la realtà sono le lettere che le invia il celebre poeta Robert Browing, innamoratosi di lei dopo aver letto il suo libro di poesie. Si apre così per l’invalida la speranza che anche nelle sue condizioni l’amore possa bussare alla porta. Il carteggio continua, ma la Barrett invece di rispondere all’amato inizia a scrivere sonetti dedicati al loro amore e che lui scoprirà solo molti anni dopo, decidendo di pubblicarli sotto il nome di Sonetti dal portoghese. È il 1846 e la coppia, rinnegata da Lord Barrett, per potersi sposare è costretta a trasferirsi a Firenze. Ed è qui che il cuore della poetessa si accende per la causa di Cavour a sostegno dei moti del 1848. Se pur in un corpo debole, la passione di Elizabeth è ardente e crea alcuni dei poemi d’amore più intensi mai scritti. Questo sentimento si riversa su una causa politica che la spinge a urlare «we all love Italy». Cambia l’oggetto, ma per la poetessa si tratta sempre di amore.
Lo spettacolo, invalidato purtroppo da problemi di illuminotecnica, cerca di ripercorrere le fasi della vita della Barrett scandite dalle sue poesie. Ma è difficile raccontare la storia di una vita in meno di un’ora e lo spettacolo pecca di una superficialità dettata forse dalla fretta di raggiungere una fine.
L’iniziale fragilità di Elizabeth è ben resa dalla minuta attrice, così come il cambiamento offertole dall’arrivo del vero amore che la riempie di sorrisi e grinta. Il connubio di amore e ribellione, anche se vissuto dalle parole idilliache di due amanti, appare più attuale che mai. Nella società odierna sembra esserci sempre meno spazio per l’amore autentico, e nell’anniversario dei centocinquant’anni dell’Unità nazionale appare necessario riscoprirlo in virtù della lotta che ci ha reso uniti.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Furio Camillo
via Camilla, 44 – Roma
domenica 18 dicembre, ore 21.00

Teatro dell’Appeso presenta
Ghiunaicos – Elizabeth Barrett Browning
regia Elisa Faggioni