Il sesso? Necessario, irrinunciabile, anzi noioso

Nella divertente macchina teatrale di Girotondo.com, i rapporti di coppia, come nell’originale di Schnitzler si rivelano, alla fine solo faticosi duelli tra ipocriti.

Faticosi, i rapporti messi in scena in Girotondo.com, lo sono prima di tutto per i due bravissimi interpreti, Alice Redini e Tommaso Amodio che si sobbarcano un’ora e venti di performances erotico-dialettiche, in panni sempre diversi, in un girotondo, appunto, di coppie. Il cerchio, ovviamente alla fine, si chiude. E il pubblico, dopo essersi divertito molto e aver apprezzato l’estrema disinvoltura dei due interpreti, rimane con la stessa amarezza che suscita l’originale testo di Arthur Schnitzler, a cui il testo di Bruno Fornasari è ispirato. Ovvero, prevale la sensazione che in questo turbinio di desiderio, non solo manchi ogni sentimento (e pazienza, va bene così), ma il gusto stesso del sesso.

Scritto nel 1897, il testo teatrale dell’austriaco Arthur Schnitzler fu rappresentato per la prima volta soltanto nel 1920, a Berlino: fino a quel momento era stato proibito dalla censura tedesca. Una volta messo in scena finì pure sotto processo per pornografia. E in realtà è davvero pornografico, come lo era l’Olympia di Manet, in mezzo alle decine di nudi del Salon di Parigi: era pornografico perché metteva a nudo l’ipocrisia e lo squallore della morale dell’epoca. Schnitzler denunciava la cappa di falsità calata sulla Vienna di fine Ottocento in cui tutto era proibito nel nome della rispettabilità e dell’onore e nella quale prosperavano (in barba pure alla diffusione tragica della sifilide) prostituzione e adulterio.

Gli uomini di Schnitzler non hanno nome, ma sono un soldato, un giovane, un marito (con un lavoro), un poeta… le donne sono una prostituta, una donnina, una moglie (nullafacente), un’attrice… com’era in genere all’epoca. Ecco, l’unica cosa che suona stonata, nella rutilante versione di Fornasari, è il mantenimento dell’asimmetria. Perfino la signora (nullafacente) che si compra il gigolo e la prof di lettere che va a letto con un suo ridicolo studente appaiono per molti versi imbarazzate, sottomesse, asimmetriche nel desiderio (perché, per essere espliciti, il sesso orale è sempre e solo a favore dei maschi?). Parlano ancora di amore, credendoci. Sono donne migliori, come ormai è quasi sempre a teatro, a cinema o nei romanzi, dei loro ridicoli partner. Ma il sesso è ancora, nel testo di Fornasari, un sesso a misura di maschio eterosessuale. Andava bene per Schnitzler. Non è abbastanza nel 2017.

Da qui, oltre all’amarezza per lo squallore dei comportamenti di coppia, che viene fatto emergere così bene, anche una certa delusione. Girotondo.com rischia troppo spesso di scivolare nello stereotipo. In compenso i dialoghi sono serrati e i due interpreti si rivelano davvero bravi nel cambiare ruoli e personaggi.

Lo spettacolo continua
Teatro Filodrammatici

Piazza Paolo Ferrari, 6 – Milano
fino al 29 gennaio 2017

Girotondo.com
testo di Bruno Fornasari, ispirato a Girotondo di Arthur Schnitzler
regia di Bruno Fornasari
con Tommaso Amadio e Alice Redini
scene e costumi di Erika Carretta
assistente alla regia Michele Basile
assistente costumista Linda Muraro
produzione Teatro Filodrammatici di Milano
(durata: un’ora e 20)