Gli alberi muoiono in piedi, una fantasia di teatro e musica di e con Elena Bucci liberamente ispirata al libro Uomo di Oriana Fallaci su Alekos Panagulis è il secondo appuntamento nella Masseria Tagliatelle di Lecce per la rassegna Teatro dei Luoghi Fest & Fineterra di Koreja Teatro.

Chi era realmente Oriana Fallaci? Chi era realmente Alexandros Panagulis?
Quanto la politica, i media e la democrazia ci hanno condizionato nella visione e nella valutazione dei loro scritti, dei loro atti? La libertà è una condizione fisica o dello spirito? Si è più liberi all’interno di una stanca routine fatta di apparenze e regole subite passivamente o si può esserlo, come Panagulis, anche in carcere cercando di sopravvivere in nome dei propri ideali?

Il melologo Gli alberi muoiono in piedi – riadattamento della precedente versione di Nella lingua e nella spada, sempre di Elena Bucci – è un nodo alla gola che cerca la libertà, un urlo graffiante per testimoniare e ricordare chi fossero realmente la Fallaci e Panagulis. Un urlo che, con eleganza cerca, di fare giustizia dell’idea stereotipata che abbiamo di questi due giganti del contemporaneo.

Lo spettacolo pone una serie di domande senza offrire risposte, o quanto meno senza esse siano immediate, come in fondo accade nella vita. Non si hanno risposte a ogni cosa, talvolta, l’essenziale si cela nella molla che spinge a inseguire un’idea, come la giustizia, o un sentimento, come un amore.

Inseguirsi è proprio quello che facevano Oriana Fallaci e Alexandros Panagulis. Lei, giornalista controcorrente, figlia di un partigiano antifascista, in continuo viaggio, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per la sua forte attitudine politica e femminista. Lui, attivista e rivoluzionario condannato alla pena di morte per il suo attentato (fallito) al dittatore Papadopoulos nel 1968. L’esecuzione non ci fu perché, temendo di renderlo un martire, il regime preferì incarcerarlo nella prigione di Boiati, dalla quale tentò di evadere più volte. Scarcerato, conobbe Oriana.

Un uomo e una donna che hanno lottato, un uomo e una donna che hanno inseguito i loro ideali in nome della giustizia, o forse semplicemente un uomo e una donna che si amavano. Insieme e distanti, si amavano follemente.

Elena Bucci, entrando e uscendo da un personaggio all’altro senza soluzione di continuità, continua a colpire per il suo essere vibrante sul palco, per la sua generosità di artista, per il suo corpo parlante, in particolare per il suo rapporto con l’ombra e l’oscurità, favorito da un disegno luci minuzioso e comunicante di Loredana Oddone e dalla vera e propria regia del suono e delle musiche di Raffaele Bassetti.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno di  Teatro dei Luoghi Fest & Fineterra
Masseria Tagliatelle
Parco delle Cave, Lecce
26 luglio

Gli alberi muoiono in piedi
elaborazione drammaturgica, regia ed interpretazione Elena Bucci
tratta dallo spettacolo Nella lingua e nella spada di e con Elena Bucci
assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri
luci Loredana Oddone
cura e regia del suono Raffaele Bassetti