La voce della follia

In uno tra gli spazi culturali più interessanti di Milano, il Teatro della Contraddizione, va in scena la tragedia delle leggi razziali – raccontate tra le mura di una clinica psichiatrica.

La piccola sala del Teatro della Contraddizione ospita lo spettacolo Gli ebrei sono matti, prodotto dalla compagnia Teatro Forsennato – in ricordo del professor Ferruccio Di Cori, noto psichiatra e scrittore ebreo, emigrato negli Stati Uniti durante la persecuzione fascista.

Lo spettacolo si ispira a un evento realmente accaduto. Infatti, nella casa di cura per malati mentali Villa Turina Amione, l’allora direttore – il professor Carlo Angela, padre del famoso conduttore televisivo – offrì rifugio a numerosi antifascisti ed ebrei, confondendoli con i degenti.

Sul palcoscenico si rappresenta il rapporto tra Enrico e Ferruccio, entrambi ricoverati in una clinica psichiatrica nei pressi di Torino. Enrico è un malato psichiatrico, che si trova a vivere lontano dai suoi cari, dalla sua città e dai discorsi del Duce – da lui tanto amati. Il suo universo è costituito unicamente della sua psicosi, dai suoi discorsi filofascisti e dal suo amore per l’infermiera Luciana. Ferruccio, al contrario, è un ebreo romano, costretto a fuggire per l’ennesima volta dalla sua casa e dalla sua famiglia. Perfettamente lucido, è ricoverato – sotto il falso nome di Angelo – grazie alla protezione del professore che dirige la casa di cura, il quale, per insegnargli a comportarsi come un malato di mente, lo mette in stanza con Enrico – uno tra i degenti più innocui.

Ferruccio, per imparare a essere un altro da sé, per imparare a essere Angelo, si confronta con Enrico – il quale, a sua volta, non riesce più a essere se stesso. Mentre fuori impazza la guerra, per entrambi, chiusi in clinica, il tempo si è fermato. Ambedue ignorano il corso che sta prendendo la situazione politica e sociale italiana ed europea, ma se Enrico ripercorre sempre gli stessi discorsi partoriti dalla sua mente malata, Ferruccio vorrebbe avere la possibilità di sapere cosa accade fuori dalla casa di cura e di far conoscere la propria storia.

Un vero “matto” fascista e un falso “matto” ebreo raccontano la tragedia delle leggi razziali attraverso la comicità di una situazione paradossale.

In scena, oltre ai protagonisti, sono presenti solo due sedie di legno, una valigetta e alcune maschere particolari, utilizzate per rendere visibile la patologia di Enrico. Il lavoro di Teatro Forsennato, infatti, si basa totalmente sull’uso dell’improvvisazione e sulla visione dello spettatore come parte integrante dello spettacolo, per questo la performance teatrale è, a ogni replica, un evento unico e possibile solo in un determinato luogo e momento.

Lo spettacolo continua.
Teatro della Contraddizione
via della Braida, 6 – Milano
fino a domenica 17 marzo
orario: da giovedì a domenica ore 20.45

Gli ebrei sono matti
di Dario Aggioli
regia Dario Aggioli
con Dario Aggioli e Angelo Tantillo
produzione Teatro Forsennato